Ai Mondiali del Qatar non va la Nazionale ma 500 soldati italiani per dare un contributo alla “sicurezza”
Quando si dice l’altruismo e la generosità tricolore. Tra le varie ipotesi di nuove missioni militari italiani presto al vaglio del Parlamento anche la missione bilaterale di supporto alle Forze armate del Qatar. Proprio così. Un aiuto tecnico-militare in occasione dei “Mondiali di calcio 2022”. Ai quali purtroppo, come è noto, la nostra Nazionale non parteciperà. Dopo la sconfitta con la Macedonia che ha eliminato per la seconda volta consecutivo l’Italia dai mondiali. Il particolare è curioso. Ma l’Italia, secondo le direttive di Palazzo Chigi, non si tira indietro.
Mondiali in Qatar, in aiuto i militari italiani
La difesa del Qatar verrà discussa insieme alla missione Ue ‘Eutm Mozambico’. E al potenziamento della presenza della Nato nell’area Sud-Est dell’Alleanza. Sono questi gli “impegni operativi internazionali” che il governo Draghi intende avviare nel 2022. Sottoposti all’autorizzazione delle Camere. E oggetto della deliberazione del governo sulle ulteriori missioni internazionali adottata a giugno scorso.
La delibera al vaglio del Parlamento
Deliberazione che la prossima settimana approderà in Parlamento con l’esame congiunto da parte delle Commissioni Affari Esteri e Difesa. Per giovedì è già fissata un’audizione ad hoc. Proprio davanti alle Commissioni congiunte Esteri e Difesa di Senato e Camera, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.
La sicurezza del pallone e i rischi terrorismo
Nella delibera si fa riferimento da un lato alla prosecuzione delle missioni in corso. Dall’altro alle nuove missioni da avviare nel 2022. Tra queste c’è, appunto, la partecipazione di nostre forze armate alla missione bilaterale di supporto ai Mondiali di calcio 2022 in Qatar. Evento “di rilevanza globale per copertura mediatica, valore economico e potenziali flussi di persone”, si sottolinea nel documento.
L’Italia nella missione bilaterale a sostegno dell’evento
“Per il Qatar, l’organizzazione e la riuscita dell’evento assumono dunque straordinaria importanza. Anche in virtù del complesso ambiente geopolitico in cui il Paese è inserito. In tale contesto – si legge nel testo – l’evento potrebbe potenzialmente essere oggetto di attività ostili di natura militare. O terroristica condotte da stati terzi. Attori non statuali, organizzazioni terroristiche transnazionali o singoli individui”. Un evento delicato, insomma. Non solo sotto il profilo calcistico. E i vertici qatarini, neanche a dirlo, hanno pensato alle generose forze armate italiane. Esprimendo l’auspicio che l’Italia (insieme a Francia, Regno Unito, Usa e Turchia) “possa contribuire a garantirne la protezione”.
Saranno impegnate 560 unità e 46 mezzi
La richiesta qatarina di supporto alle proprie Forze armate si configura come il “naturale coronamento di una collaborazione tecnico-operativa e industriale. Avviata da anni nel settore della difesa”. Il contributo nazionale al dispositivo a guida delle forze locali mira al rafforzamento della sicurezza nel Golfo Persico nel periodo dell’evento. Si tratterebbe di inviare oltre 500 militari. “La consistenza massima del contingente nazionale è di 560 unità, gli assetti da inviare sono 46 mezzi terrestri, uno navale e due aerei”. Va detto che il Qatar non brilla per esempio di parità dei diritti umani. Come dimostra il mancato saluto da parte di uno sceicco alle donne arbitro nel corso proprio di una premiazione di calcio.