Bassetti boccia Draghi: “Pessima gestione della pandemia nel 2022: si è fidato di Speranza…”

21 Lug 2022 17:20 - di Angelica Orlandi

L’infettivologo Matteo Bassetti non si nasconde dietro un dito riguardo la fine del governo Draghi. Parla da un’ottica squisitamente medica quando dice:  “Sono dispiaciuto che Mario Draghi non sia più presidente del Consiglio, è una personalità di alto valore internazionale nel suo settore. Se invece il giudizio deve essere su che cosa è stato in questo 2022 il Governo Draghi nell’ambito della salute, qui ho più critiche che apprezzamenti. E le critiche sono sia su come sono stati investiti i miliardi del Pnrr”, Piano nazionale di ripresa e resilienza; “che sul Covid”.

Bassetti: “Più critiche che apprezzamenti per Draghi”

Da uno che ha seguito da subito e costantemente l’andamento della pandemia, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, non ha dubbi. Per quanto riguarda il Pnrr, spiega in un colloquio con l’Adnkronos, “non sono per nulla concorde sul modo in cui sono stati investiti” i fondi. “Abbiamo messo soldi sull’edilizia ospedaliera e sugli ospedali di comunità quando avremmo dovuto invece investire in un miglioramento delle condizioni anche stipendiali del personale sanitario. Siamo i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari meno pagati d’Europa sicuramente”.

Bassetti: “Non mi piace il Pnrr di Draghi in materia sanitaria”

Non solo, è il rilievo di Bassetti al Pnrr così come stilato dal governo Draghi: “Avremmo dovuto immettere una maggiore forza lavoro e probabilmente investire di più anche in formazione: cioè allargare di più i corsi di studio in medicina, in infermieristica e così via. Perché questo è uno dei problemi. Invece mi pare che si sia deciso di spendere diversamente. Quindi sul Pnrr io sono sempre stato personalmente molto critico e continuo ad esserlo. Per quanto riguarda gli altri progetti che erano in cantiere, sinceramente spero che, se sono progetti buoni, in qualche modo vadano avanti”.

Covid, il “periodo Figliuolo” ok. Poi il disastro

Sul contrasto alla pandemia, Bassetti distingue un Draghi 1 e un Draghi fase 2, nettamente da bocciare. I motivi. “Per quanto riguarda la gestione del Covid “credo che ci sia un doppio periodo del Governo Draghi: il ‘periodo Figliuolo’, che è stato sicuramente un ottimo periodo e il periodo del primo Draghi: quando decise di dire ‘riapriamo l’italia, è un rischio calcolato’ e durante il quale ci mise molto la faccia il premier. In quella fase la gestione secondo me è stata molto buona e parlo del 2021, della fase Figliuolo, dell’apertura dell’Italia, del Green pass”. Poi passiamo a un 2022 “in cui Draghi si è occupato molto meno di salute e questa è stata invece gestita dal ministro e dai suoi consulenti”. Errore madornale: uno dei pilastri su cui doveva basarsi il suo governo era proprio la gestione dell’emergenza Covid, ma lui ha lasciato tutto nelle mani di Speranza…

“Draghi nel 2022 non si è più occupato di salute”

Un periodo in cui hanno avuto la meglio le decisioni contraddittorie del ministro Speranza, sempre tallonato da Bassetti.  “Qui io penso che siano di più gli aspetti negativi di quelli positivi. Cioè l’Italia è sicuramente il Paese che ha avuto maggiore lentezza nella ripresa della vita di prima; sia nell’uso delle mascherine che nelle restrizioni e in tante altre situazioni che hanno visto il nostro Paese troppo conservatore rispetto ad altri. Ultimo il disastro sull’apertura alle quarte dosi di vaccino anti-Covid per una platea così grande, over 60 e insieme ai 90enni, che sta infatti rivelandosi un buco nell’acqua”.

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