Brunetta e Gelmini, la carica degli irriconoscenti: “Silvio non è più lucido”, “Non lo riconosco più”
Renato Brunetta a Mariastella Gelmini, gli ex fedelissimi del Cav sono ricercatissimi in queste ore dai vari quotidiani. Troppa ghiotta l’occasione di riportare le dichiarazioni dei due ministri di Forza Italia contro Silvio Berlusconi.
Il docente veneziano in una lettera a La Stampa sprizza veleno da tutti i pori contro il suo (ormai ex) leader. “Berlusconi mi accusa di irriconoscenza, assieme alla collega Gelmini, e profetizza per noi la mancanza di futuro politico. Mi viene facile rispondere che a Berlusconi voglio bene, e sempre gliene ho voluto anche nei momenti più bui (e non sono stati pochi), che per Forza Italia nei miei quasi trent’anni di militanza ho dato tutto: tutto me stesso, tutta la mia intelligenza, tutto il mio impegno, politico e personale. Mi addolora solo una cosa del commento di Berlusconi: che attacca esclusivamente in maniera scomposta sul piano personale e non tiene in alcun conto le serissime ragioni politiche del nostro addio. Ecco, questo mi fa dire, purtroppo, che Berlusconi ha perso lucidità e umanità, insieme alla qualità straordinaria che gli abbiamo sempre riconosciuto: quella di saper leggere nell’animo delle persone”.
La replica lapidaria di Berlusconi: “Brunetta e Gelmini? Riposino in pace”
Con il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta non brilla per riconoscenza neppure Mariastella Gelmini, eletta alla Camera nel 2006, ministro dell’Istruzione, università e ricerca nel 2008 e presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera, cariche che mantiene anche nell’andata e ritorno del partito da Forza Italia a PdL e poi nuovamente Forza Italia. Fino a 48 ore fa era la portavoce di Forza Italia nell’esecutivo. “Credo che siano stati i cattivi consiglieri a determinare la scelta di staccare la spina al governo Draghi, non una volontà precisa di Berlusconi”. Queste le parole della Gelmini a Raitre, le ultime pronunciate da ministro per gli affari regionali e le autonomie.
La replica del Cavaliere è arrivata ieri sera al Tg2 con poche, trancianti parole. Gelmini e Brunetta? “Non sono abituato a commentare le decisioni di chi tradisce senza motivazioni e prospettive politiche. Riposino in pace”. Lapidario, in ogni senso.
Quali saranno mai le ragioni ideali e politiche di questo profondo dissenso di Brunetta e Gelmini? Maria Giovanna Maglie, che segue le cronache politiche dai tempi della prima Repubblica, fornisce una interpretazione molto meno nobile. “Per carità, se volete chiamarlo scisma, fate pure, ma la verità è che i tre ministri di Forza Italia da tempo solo fedeli di Draghi, sono rimasti senza poltrona e si sono inc***ati. Amen”.