Caldo record, cedono pure le rotaie: metro rallentata a Milano e deragliamento a La Spezia
Temperature che veleggiano anche oltre i 40 gradi e rotaie che diventano così incandescenti da far deragliare i treni. È uno scenario davvero critico quello che si sta delineando in Italia in questi giorni di caldo record che non darà tregua neanche di notte e che, secondo gli esperti, potrebbe provocare un «eccesso di mortalità».
Domenica 19 città da bollino rosso: ecco quali sono
Attualmente le città a bollino rosso, ovvero segnalate dal ministero della Salute per il più alto livello d’allerta (il 3), sono 16: Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona e Viterbo. Da Domenica, però, diventeranno 19: anche a Civitavecchia, Pescara e Venezia, attualmente al livello di allerta 2, quindi arancioni, la situazione si farà critica al massimo.
Una locomotiva deraglia a La Spezia, a Milano metro rallentata
Intanto, da La Spezia arriva la notizia di una locomotiva deragliata al porto a causa di un binario che si era deformato per il troppo calda. L’incidente non ha provocato feriti, ma ha comportato l’interruzione della circolazione. Il rischio di situazioni simili si percepisce anche a Milano, dove Atm ha comunicato che «per precauzione» ha ridotto la velocità dei treni della Linea 2 della metropolitana nei tratti in cui viaggiano all’aperto. L’azienda dei trasporti milanese ha parlato di rete elettrica e rotaie esposte a «temperature critiche», ovvero al di sopra di quei 57-60 gradi che secondo i protocolli richiedono un rallentamento delle velocità.
Il timore di un «eccesso di mortalità» per il caldo record
Dal punto di vista dell’impatto sulla salute è stata poi Chiara Cadeddu, docente di Igiene e medicina preventiva dell’Università Cattolica e coordinatrice del dossier “Il cambiamento climatico in Italia”, intervistata dall’Ansa, a spiegare che «viste le temperature estreme raggiunte quest’anno, i dati ci fanno ritenere che nel 2022 avremo un eccesso di mortalità dovuto al caldo, come avvenuto già durante l’estate del 2003. Tanto più che oggi, rispetto a 20 anni fa, per via dell’aumento dell’aspettativa di vita, abbiamo una maggior presenza di anziani e fragili, che – ha ricordato l’esperta – sono le persone sulla cui salute il caldo eccessivo può avere un impatto più forte».