Cancel culture nello spazio: “Il telescopio Webb è omofobo”. Scienziati Usa al grottesco
Per un attimo il telescopio Webb della Nasa ci ha proiettato in una dimensione affascinante, consentendoci di vedere com’ era l’universo 13 miliardi di anni fa. Il supertelescopio prodotto da Nasa, Esa e agenzia spaziale canadese, successore del celebre telescopio Hubble, è intitolato a James Edwin Webb, funzionario del governo Usa che dal febbraio 1961 all’ottobre 1968. Fu alla guida dell’Agenzia spaziale statunitense. Per un po’, vedendo quelle immagini in tv e su tutti i siti, abbiamo voltato alto. C’è voluta l’idiozia folle di qualche scienziato Usa ossessionato dal politically correct a farci piombare nello squallore.
Balle spaziali in Usa: “il telescopio Webb e è omofobo”
Accademici ormai succubi delle loro ossessioni ideologiche se la sono presa con lo scienziato cui è dedicato il telescopio, James Webb, in persona. Contestando – ci avevano già provato in passato – la sua poca sensibilità sulle battaglia Lgbt. Cosa contestano all’uomo a cui è dedicato il prodigioso telescopio? Il prof di Fisica all’Università del New Hampshire Chanda-Prescod Weinstein si è detto «arrabbiato con la Nasa» – racconta Libero- in quanto i suoi vertici si sono «rifiutati di riconoscere le informazioni pubbliche su Webb». Il quale sarebbe indegno di avere un osservatorio intitolato a lui, perché nel 1963 fece allontanare il dipendente della Nasa Clifford Norton: per «condotta immorale» dopo essere stato interrogato con l’accusa di omosessualità». La rivista Nature ha poi riesumato documenti, secondo cui sotto l’amministrazione Webb «la Nasa aveva rimosso i dipendenti gay».
Scienziati Usa al delirio: perché il telescopio non può chiamarsi Webb
«L’osservatorio prende il nome da qualcuno legato a bigottismo e omofobia, e la Nasa ha fallito nel gestire la situazione». L’astronomo americano Phil Plait entra nel lunare – è il caso di dire- dibattito- alludendo “alla petizione lanciata nel 2021 da quattro ricercatori per chiedere all’agenzia spaziale americana di cambiare il nome del telescopio. Campagna rispedita al mittente dalla Nasa che non ha trovato «prove che giustificassero la modifica». Le ritorsioni retroattive contro convinzioni sessuali fanno un po’ ridere, visto che sono i risultati scientifici ottenuti ad avergi fatto meritare il suo nome attribuito al telescopio: ad esempio aver lavorato al progetto che portò i primi uomini sulla Luna. Se la follia della cancel culture in nome di una presunta inclusività arriva pure nello spazio siamo spacciati…
Gli astronomi del Papa: “Immagini stupende”
Argomenti speciosi. E pensare che appena poco fa l’agenzia Adnkronos rilanciava lo stupore incantato degli astronomi del Papa. Che hanno dato voce al loro entusiasmo per le immagini del James Webb Space Telescope: “Siamo davvero entusiasti – dice in una nota padre Guy Consolmagno, Direttore della Specola Vaticana -. Le immagini sono stupende, chiunque può rendersene conto da solo. E una anticipazione allettante di ciò che saremo in grado di imparare sull’universo con questo telescopio in futuro. Queste immagini sono un alimento necessario per lo spirito umano: non si vive di solo pane, soprattutto in questi tempi”.