Chi è Davide Crippa, il “migliorista” del M5S che vuole il Draghi bis e ha mandato a quel paese Casalino

19 Lug 2022 15:56 - di Riccardo Angelini
Crippa

Il personaggio politico di queste ore di preghiere a Draghi perché rimanga al suo posto è senza dubbio Davide Crippa, capogruppo M5S alla Camera nonché capo dell’ala governista dei 5Stelle. Un altro Di Maio, insomma.

Crippa in queste ore – secondo Repubblica– ripete un mantra che avrebbe già convinto almeno una ventina di deputati. «Fuori dal governo, per il M5S non c’è vita». Viene già definito l’anti-Di Battista. Antonio Polito sul Corriere lo ha definito il “migliorista” del M5S. Con Giuseppe Conte è ai ferri corti. Racconta Il Foglio: “L’umbratile Crippa è diventato un personaggio assoluto in questo caos. Si presenta in assemblea congiunta dei parlamentari dicendo che bisogna votare la fiducia a Draghi. Pare che abbia una lista di quindici-venti deputati pronti a seguirlo verso un altro approdo per salvare il governo. E’ il piano del Pd di Enrico Letta, ma anche dello scissionista Luigi Di Maio. Crippa si presenta alla conferenza dei capigruppo per fissare l’agenda delle comunicazioni di Draghi e si accoda alla richiesta di Pd, Leu e Iv di iniziare da Montecitorio. Richiesta respinta. Conte non ne sapeva nulla: vorrebbe sfiduciarlo, mandarlo in Siberia”. Repubblica ricorda inoltre che Crippa non è mai stato nemmeno tra gli estimatori di Rocco Casalino, che già non voleva assumere e al quale non ha rinnovato la consulenza in scadenza.
“Schivo, diffidente, pignolo questo ingegnere ambientale quarantatreenne di Novara non si è fatto amare da tutti – scrive Repubblica a proposito di Crippa –  Né destro né sinistro, come quasi tutti i 5S ha le sue gaffe in archivio, l’ultima recentissima parlando alla Camera, dove ha invitato a essere «onestamente intellettuali », ma a differenza di molti colleghi grillini coltiva una frequentazione con il principio di realtà. Un anno fa, dopo l’approvazione della riforma Cartabia sul processo penale, disse: «Abbiamo raggiunto il miglior risultato possibile». Tanto bastò perché Antonio Polito sul Corsera lo definisse primo grillino «migliorista», con riferimento alla corrente riformista del Partito comunista che era di Giorgio Napolitano. Troppa grazia? Di certo è sempre stato un 5S anomalo per condotta e stile. Quando l’ex M5S Nicola Morra insolentì la defunta presidente della Calabria Jole Santelli fu lui a chiedere che si scusasse pubblicamente”.

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