Conte è il solito temporeggiatore: noi saremo leali ma viviamo un disagio, da Draghi vogliamo un segnale
E’ andata come ci si aspettava. Un copione già scritto e prevedibile. Un teatrino, una recita scontata. Giuseppe Conte si presenta dal premier e gli chiede un gesto di “discontinuità”. Draghi si prende tempo per riflettere e per dare una risposta. E sulla fiducia sul decreto Aiuti è tutto rinviato al pomeriggio.
Del resto Conte era già uscito dal consiglio nazionale del Movimento con una soluzione in tasca: si resta al governo, costi quel che costi. Ma Draghi deve dare un segnale. E così, dopo giorni di tensioni e critiche, di discussioni e di palleggiamenti, arrivati al dunque, Conte è sempre il solito: galleggiare, temporeggiare, sopire e troncare.
“Abbiamo parlato con il presidente Draghi – annuncia ai cronisti dopo un’ora di colloquio – gli ho consegnato un documento a nome di tutta la comunità del M5S. Come sapete abbiamo accumulato un forte disagio politico e gli ho esplicitato le ragioni di questo disagio, che sono riportate anche nel documento. Noi siamo disponibili a condividere una responsabilità di governo come fatto sin qui in modo leale e costruttivo, ma occorre un forte segno di discontinuità”.
“Non permettiamo più che il reddito di cittadinanza – continua – che è una misura di protezione minimale in una fase delicata come questa, sia messo quotidianamente in discussione. Vogliamo parole chiare anche su questo”. Probabilmente sarà proprio sul rdc che Draghi darà il segnale atteso, blindando il provvedimento e ribadendo che per ora non si tocca.
Ma Conte ha chiesto anche di intervenire “a sostegno di famiglie e imprese, dobbiamo farlo con un intervento straordinario: 200 euro di bonus una tantum non servono”. Dobbiamo intervenire immediatamente “sul taglio del cuneo fiscale a beneficio dei lavoratori, dobbiamo intervenire a favore di imprese e lavoratori, dobbiamo approvare il salario minimo, non possiamo continuare lasciando che ci siano buste paga di 3-4 euro lorde l’ora”. Draghi gli farà sapere. “E’ giusto – commenta il leader M5S – che Draghi si prenda un po’ di tempo per valutare le nostre richieste, io stesso non mi aspettavo su richieste così serie per il bene dei cittadini e del paese, ci fosse una risposta immediata, non sarebbe stato nemmeno serio. Non è questione di assicurare disponibilità ma di offrire soluzione risolutive”.