Copenaghen, né terrorismo né razzismo dietro il gesto di Noah Esbensen. Tre morti fra cui un russo (video)
Non ci sono motivazioni razziste né terroristiche ma problemi psichici, assicura la Københavns Politi, la polizia di Copenaghen, dietro al gesto del ventiduenne Noah Esbensen che domenica pomeriggio, alle 17 e 37, armato di un grosso fucile, ha aperto il fuoco nei pressi del centro commerciale Field’s, il più grande della Scandinavia, uccidendo tre persone – un uomo sulla quarantina e due donne – e ferendone gravemente altre tre nel corso di una sparatoria che ha messo in crisi la capitale danese alle prese con la gestione di due eventi concomitanti: il passaggio del Tour de France e il concerto del 28enne Harry Styles, il cantante britannico, già membro della boy band One Direction idolo di torme di ragazzini.
Due eventi che avevano attirato a Copenaghen moltissime persone, soprattutto giovanissimi. E questo ha reso molto complicato per la polizia della capitale danese, che ha cinturato tutta l’area dei Field’s, la gestione della crisi e l’esfiltrazione delle persone a rischio dopo la sparatoria.
L’aggressore, ha spiegato l’ispettore capo della polizia di Copenaghen Soeren Thomassen, ha agito da solo e secondo l’indagine, non per motivazioni razziste ne terroristiche ed ha selezionato le due vittime sulla base del caso. Si è poi lasciato arrestare senza opporre resistenza.
Thomassen ha quindi affermato che uno dei tre morti era un cittadino russo che viveva in Danimarca, mentre due svedesi e due danesi sono rimasti gravemente feriti.
La questione che tiene banco nell’opinione pubblica – e che sembra riproporsi con troppa insistenza negli ultimi tempi dopo ogni sparatoria – è il fatto che Noah Esbensen aveva ripetutamente postato sui Social le sue foto mentre, prima della strage, si puntava una pistola alla tempia e si infilava la canna dell’arma in bocca con lo sguardo spiritato.
La polizia di Copenaghen ha ripetutamente chiesto attraverso i suoi account social di non diffondere le immagini e i video delle persone ferite o uccise ed ha anche invitato tutti i testimoni della sparatoria a contattare i numeri verdi messi a disposizione mentre sta raccogliendo le riprese di tutte le telecamere dell’area per ricostruire in maniera dettagliata lo sviluppo dell’attentato.
Inizialmente si era anche parlato di due attentatori ma, poi, è stato accertato che il ventiduenne danese ha agito da solo.
All’esame degli investigatori anche i diversi video caricati da Noah Esbensen su un canale YouTube e ora rimossi dalla piattaforma di condivisione.
In particolare è significativa la didascalia di un video intitolato “I don’t care” (“Non mi importa“) in cui Noah Esbensen si punta un fucile alla tempia: «La quetiapina non funziona», scrive il 22enne.
Prodotto, fra l’altro, da AstraZeneca il farmaco è utilizzato prevalentemente in pazienti affetti da schizofrenia, da disturbo bipolare e per altre patologie psichiatriche.