Covid, Omicron 5 è la variante prevalente. E Speranza spegne le speranze: «La mascherina è fondamentale»
I casi Covid aumentano ma non negli ospedali. Sono 86.334 i nuovi casi di coronavirus e 72 i morti in 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute sulla situazione del contagio. Sono 316.040 i tamponi processati, che fanno rilevare un tasso di positività pari al 27,3%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 264, tre in più di ieri. Quelli con sintomi sono 6.830, si tratta di 238 persone in più rispetto a ieri.
Covid, Omicron 5 è diventata prevalente
Ormai la sottovariante Omicron 5 è diventata prevalente. «La proporzione di BA.5 sul totale dei sequenziamenti genomici di buona qualità presenti» nella piattaforma “I-Co-Gen è aumentata al 60,71% della settimana 25” dell’anno, quella in corso, «dal 23,74% della settimana 23». Passando per il 34,4 della settimana 24 (dato aggiornato a giovedì 23 giugno). Lo riferisce l’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del monitoraggio settimanale sull’andamento della diffusione del virus.
L’Iss: fase epidemica acuta
«Nonostante il periodo estivo in cui molte attività vengono svolte all’aperto, si conferma una fase epidemica acuta caratterizzata da un forte aumento dell’incidenza, da una trasmissibilità (sia calcolata su casi sintomatici che su casi ricoverati in ospedale) al di sopra della soglia epidemica e da un aumento nei tassi di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva». «In questa fase si ribadisce la necessità di continuare a rispettare le misure comportamentali individuali e collettive previste/raccomandate». L’indicazione suggerita è «l’uso della mascherina, aerazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento».
Covid, Speranza: «Le mascherine restano un presidio rilevante»
A raccomandare l’uso della mascherina non è solo l’Iss ma anche il ministro Speranza. «La sfida contro il Covid – ha detto – è una sfida aperta e io sono tra quelli che ha sempre detto con molta chiarezza che non bisogna abbassare la guardia. Le mascherine sono e restano un presidio molto rilevante, gradualmente siamo passati dall’obbligo alla raccomandazione e la raccomandazione resta un’indicazione forte che il governo e le istituzioni danno».
«La raccomandazione resta dove può esserci rischio»
«Abbiamo lavorato nella direzione di un graduale cambiamento – ha spiegato Speranza – l’obbligo permane in alcuni luoghi, in particolare nei mezzo di trasporto, nelle strutture sanitarie, nelle rsa e gli ospedali, la raccomandazione resta però in tutte le occasioni in cui possa esserci un rischio. È la responsabilità individuale delle persone che deve aiutarci in questa fase».
Quanto ai contagi Speranza sottolinea: «Oggi abbiamo una condizione negli ospedali assolutamente sostenibile, i numeri in terapia intensiva e in area medica sono molto più incoraggianti rispetto anche ai mesi di gennaio o di dicembre. Ma non bisogna pensare che la battaglia sia definitivamente vinta. Bisogna tenere alto il livello di attenzione e io continuo a insistere, è importante che i più fragili e chi ha più di 80 anni facciano subito la seconda dose di booster senza aspettare l’autunno».