Crisi di governo, Grillo benedice lo “strappo”: “La base non ne poteva più”. Conte: “Non cederemo ai ricatti”
Difende l’indifendibile, Giuseppe Conte. Si è da poco consumato lo strappo dal governo Draghi al Senato e nel tragitto dalla sua abitazione alla sede del M5S in via Campo Marzio parla con i cronisti che lo assediano: “Se qualcuno ha operato una forzatura, si assuma la responsabilità della pagina che è stata scritta ieri”. Rivolta la frittata: i ricattatori sono altri, non noi. “Il Movimento 5 stelle ha dato sostegno a questo governo sin dall’inizio per la transizione ecologica e la giustizia sociale. Questi sono i pilastri. Se poi si crea una forzatura e un ricatto per cui si mettono norme contro la transizione ecologica in un decreto che non c’entra nulla, voi capite che noi, per nessuna ragione al mondo, daremo voti per nuove trivellazioni, per costruire centrali a carbone, per costruire inceneritori, non è nel nostro Dna”. Difende attaccando. Forse si fa forte della benedizione avuta poco prima dal Garante Beppe Grillo sulla pagina poco decorosa appena scritta appena scritta in Senato.
Crisi, Conte rigira la frittata: la colpa della crisi è di altri
Epperò l’ex premier insiste: “Ma eravamo chiari fin dall’inizio – ha insistito – se qualcuno ha operato una forzatura si assuma la responsabilità, sottolineo la responsabilità, di questa pagina che è stata scritta ieri. Se noi prendiamo impegni con il governo, con il Parlamento, coi cittadini e siamo coerenti, chi si può permettere di contestare questa linearità e questa coerenza?”. Insomma, l’inceneritore nel dl aiuti sarebbe stato la causa scatenante del no alla fiducia, vuole fare intendere Conte. Il plauso di Beppe Grillo, qualche minuto prima, deve averlo galvanizzato. Un Grillo che si cimenta in un’ennesima virata. Nel suo ultimo blitz a Roma -trasformatosi in un vero e proprio tsunami- aveva invitato inizialmente i parlamentari a sostenere l’esecutivo; tanto più sul dl aiuti: “non si esce dal governo per un ca..o di inceneritore”, aveva sferzato i deputati in uno dei primi incontri. Poi l’incidente De Masi, il frettoloso allontanamento da Roma, il mancato faccia a faccia con Conte. Ma in questi giorni, delicati per il M5S che sta mettendo a rischio la tenuta del governo, Grillo ha sentito i suoi. Anche con Conte i contatti sono continui. E, riferiscono diverse fonti all’Adnkronos, “è in linea totale” con l’ex premier.
Grillo sulla linea Conte: “la base non ne poteva più”
A convincere il garante del M5S è stata “l’insofferenza toccata con mano nel blitz a Roma – spiega un volto noto del Movimento -: ha capito che non ne potevamo più. E anche la base: Grillo ha fiuto oltre ad avere un occhio attento sui commenti sui social. Ha capito che la base è insofferente né più né meno di noi parlamentari”. Da qui, la virata. Già a Roma aveva ragionato sull’ipotesi di appoggio esterno, poi si man mano si è sempre più convinto. “A Roma non ho visto entusiasmo, non c’era più – ha ragionato con alcuni fedelissimi – dobbiamo ritrovarlo, altrimenti il Movimento è fottuto…”. Costi quel che costi, compreso uno strappo inimmaginabile per il fondatore e garante del Movimento solo fino a qualche settimana fa, ragiona Ileana Sciarra dell’Adnkronos.