Crisi, la legislatura ha le ore contate. Mattarella (finalmente) pronto a mandare gli italiani al voto
L’epicentro della crisi è il Senato, ma tutti i fari della politica sono puntati sul Quirinale. È lì, sul Colle più alto, che si dipanerà il garbuglio della matassa. Che cosa farà ora Mattarella? A leggere il Corriere della Sera, il presidente non attribuisce che valore formale al secondo round di Mario Draghi che questa mattina alla Camera si limiterà a dichiarare irrevocabili le proprie dimissioni. Per poi, appunto, salire al Colle. Insomma, quel che doveva accadere è già accaduto ieri. E basta e avanza per considerare ormai ineluttabile la prospettiva delle elezioni anticipate. La data più probabile è il 2 ottobre, anche perché consentirebbe al governo nato dalle urne di approvare la legge di stabilità entro l’anno scongiurando in tal modo il ricorso all’esercizio provvisorio del bilancio nel 2023.
2 ottobre data più probabile
Ma non è escluso che prima di assumere la storica decisione – dal dopoguerra in Italia non si è mai votato in autunno per le elezioni politiche – Mattarella voglia far conoscere il proprio pensiero agli italiani. Nelle convulse di ieri, il capo dello Stato ha sentito più di un leader politico. Perché? Certo, per informarsi direttamente alla fonte circa i propositi di ciascun partito, ma anche per portarsi avanti con il programma post-crisi. In pratica, è come se i colloqui telefonici di ieri esonerassero il presidente dal tenere le consultazioni formali, la consueta liturgia che precede lo scioglimento del Parlamento.
Mattarella consulterà solo Casellati e Fico
È invece molto probabile che stamane Mattarella si limiterà invece a sentire i presidenti di Camera e Senato. Dopo di che deciderà. Quel che invece non ha alcuna possibilità di inverarsi è la recondita speranza di chi vorrebbe opporre alla sostanza delle cose il dato formale della fiducia ricevuta ieri da Draghi in un Senato semidesertificato dall’aventino di M5S, Lega e Forza Italia. Un bizantinismo che in ultima analisi ha finito per convincere ancor di più Mattarella a dichiarare clinicamente morta la legislatura. Ne manca solo il referto ufficiale, ma è davvero questione di ore.