Di Maio in fuga dai social: al grido di #traditore amici e followers si trasformano in haters. E lui si smaterializza
L’ironia social tradisce l’ira movimentista di ex amici e colleghi, e spiega – in gran parte almeno – perché Di Maio è sparito dai social. Secondo molti commentatori, letteralmente in fuga dal pubblico ludibrio a cui – secondo la Repubblica, per esempio – la piazza virtuale che gli si è rivoltata contro lo sottopone dal fatidico giorno dell’ufficializzazione dello strappo dal M5S. La rete si rivolta contro il big movimentista: così i profili del ministro – fino a poco fa vetrina gettonatissima che lo ha reso il terzo politico italiano con più amici e seguaci – sono diventati per Giggino quella che oggi il Fatto Quotidiano chiama la sua “maledizione”.
Di Maio in fuga dai social: disfatta o solo l’ultima emulazione del draghismo?
Certo, bisognerebbe fare un’analisi precisa per capire se il motivo della repentina fuga da Internet di Di Maio sia dovuta più a una sorta di mutazione mediatico-politica dovuta a un progressivo allineamento del ministro al draghismo più convinto – specie relativamente alla strategia-abitudine al silenzio digitale –. O se la momentanea latitanza social di Giggino sia semplicemente il frutto di una campagna di accerchiamento virtuale che la base grillina ha messo in atto con un bombardamento di insulti e sbeffeggiamenti da quando la guerra dei Roses pentastellati ha platealizzato il livoroso scontro tra i due leader movimentisti.
Dopo la scissione, amici e followers si sono trasformati in haters
Fatto sta che, come riportava un paio di giorni fa Il Giornale, accanto all’hashtag #dimaiofaischifo, spopola quello #contestaccalaspina. Certo bisognerebbe fare un’analisi mirata e approfondita stile quella che Repubblica ha proposto appena un paio giorni fa, per capire quanti di quei profili che oggi insultano il titolare della Farnesina siano reali e quanti i fake. E analizzare sfaccettature e motivazioni del crollo social dello scissionista più monitorato del momento. Serve capire se effettivamente, come scrive il quotidiano diretto da Molinari, quei «quasi 23mila follower – e di questi più di 14mila, ovvero più del 60% del totale – hanno deciso di non seguirlo più proprio dal giorno dell’annuncio della nascita di “Insieme per il Futuro”.
Lontani i tempi in cui Giggino era il più potente tra amici e seguaci
Fatto sta che tra post più o meno satirici e vere e proprie offese. Interazioni sulle fanpage del Ministro. Le reazioni di stizza e di rabbia, e quelle di sarcasmo nudo e puro (firmate con tanto di emoji che sghignazzano), finiscono per avvolgere il Ministro in un abbraccio mortale che rende plasticamente l’idea del rigurgito social degli ex amici e follower seguìto alla scissione. Un commiato condito di astio che assesta il colpo di grazia a un’immagine già appannata da tempo. Lontani, lontanissimi, insomma i giorni in cui Luigi Di Maio figurava in analisi e statistiche alla moda il più “potente” sui social.
Tra gli hashtag più quotati «Hai abolito la tua dignità» e «Traditori poltronari»
Quasi una era politica fa, quella in cui studi di settore e sondaggisti di grido osservando il fenomeno 5S e il suo pigmalione numero uno. Quando militanti e attivisti si beavano dei successi accreditati in nome del dibattito in Rete. Del trionfo della democrazia diretta e di strategie di advocacy (grazie soprattutto ai quasi 4 milioni di follower di Di Maio. Tra tutti anche il ministro con la fanbase più ampia). Oggi, più che i numeri, parlano battutine ed epiteti al vetriolo. Quelle che, da un classico «Traditori poltronari», a un allusivo «Hai abolito la tua dignità». Passando per un disarmato «Poltrone e sofà. Bene, ma non benissimo», rilanciano l’ultima, amara sentenza digitale.
Di Maio si smaterializza dai social
Insomma, come sottolinea – non a caso – in queste ore il quotidiano che Travaglio dirige, non che su Instagram le cose vadano meglio, ma «i followers sono diventati haters. Così Di Maio sta provando a smaterializzarsi da Facebook. L’ultimo post risale al 13 giugno, tre settimane fa, addirittura 9 giorni prima della scissione dal M5S. Gli insulti però l’hanno raggiunto lo stesso: sotto il suo ultimo aggiornamento ci sono oltre 23.500 commenti, in larghissima parte negativi, se non è un record ci manca poco»…