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Di Maio sbandiera l’agenda Draghi, ma i suoi veri consiglieri sono Librandi e Tabacci

Politica - di Vittoria Belmonte - 23 Luglio 2022 - AGGIORNATO 23 Luglio 2022 alle 16:34

Non sa quale sarà il simbolo, non sa quali saranno le alleanze ma di sicuro la sua strategia è quella di usare il nome di Draghi per darsi una parvenza di credibilità. E’ questa la linea che intende seguire Luigi Di Maio che, nelle sue uscite, non fa che attaccare il centrodestra e quello che chiama “il partito di Conte”.

E’ evidente anche che lui si sente già nel campo progressista, nel quale vorrebbe traghettare i progetti del sindaco come Beppe Sala, che si è già detto disponibile, anche se non intende lasciare Palazzo Marino.

“Eccolo – scrive Il Messaggero – il piano di Luigi Di Maio per correre alle politiche. Un progetto ancora in divenire, fatto di interlocuzioni che in queste ore vanno avanti «a 360 gradi». E che potrebbe vedere la luce già nell’arco della prossima settimana”.  Ma non sarà un partito personale. A dare una mano a Di Maio ci sarà anche l’ex primo cittadino di Parma Federico Pizzarotti. 
Il Messaggero elenca i soggetti in campo che, come Gianfranco Librandi, si definiscono “facilitatori”. Ci sarà anche la sua associazione, Italia C’è, che si sta già mettendo a raccogliere le firme per il nuovo soggetto. Quasi una corsa contro il tempo, con l’obiettivo di far comparire un simbolo nuovo di zecca sulla scheda del 25 settembre.
E se la corsa contro il tempo dovesse fallire ci sarebbe sempre “Bruno Tabacci. L’uomo che, col suo Centro democratico, ha permesso al gruppo di Insieme per il Futuro di Di Maio di nascere al Senato. E che ora potrebbe cedere il simbolo al nascituro rassemblement civico”.

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