D’Incà contesta Conte a modo suo e diffonde una nota con le riforme che la crisi mette a rischio
Mentre è in corso il Consiglio nazionale M5S che deve decidere finalmente che cosa fare sulla fiducia a Mario Draghi arriva un siluro alla linea dura da parte del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. Che non ha mai fatto mistero di non condividere uno strappo radicale col governo.
Così D’Incà dirama agli organi di informazione una nota che illustra nel dettaglio i provvedimenti, attualmente all’esame delle Camere, che rischiano di non portare a termine il proprio iter a causa della crisi. “Le eventuali dimissioni del Governo – si legge nella nota – potrebbero condurre ad uno scenario estremamente critico relativamente all’iter dei principali provvedimenti, già presentati alle Camere, con particolare riguardo a quelli relativi alle riforme abilitanti per raggiungere gli obiettivi del PNRR entro dicembre 2022 e a quelli di conversione dei decreti-legge attualmente pendenti in Parlamento”.
“Una crisi di governo ed un eventuale scioglimento delle Camere – aggiunge il testo – inciderebbero anche sull’adozione dei decreti legislativi attuativi di riforme già approvate dal parlamento come le riforme della giustizia e del codice degli appalti che rappresentano specifici impegni PNRR”.
“Tale situazione impedirebbe, inoltre, l’adozione di provvedimenti molto attesi dai cittadini come le misure relative al salario minimo e al contrasto della povertà. Si creerebbe, peraltro, anche una situazione di incertezza sull’adozione di misure volte a mitigare gli effetti dell’incremento dei costi dell’energia e dei carburanti”, avverte la nota.
La scheda parte dalla riforme inserite nel Pnrr. “Attualmente sono all’esame del Parlamento quattro riforme immediatamente riconducibili agli impegni PNRR. Appare utile anche ricordare che nelle prossime settimane dovrebbero essere presentate, sulla base degli impegni assunti dal nostro Paese, ulteriori nuove riforme, tra cui si segnalano in particolare quelle in materia di alloggi universitari e la riforma degli istituti professionali”.
Queste le riforme attualmente all’analisi del Parlamento: A.S. 2633 Governo – Delega al Governo per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288. Approvato dalla Camera. Assegnato in 12a Commissione al Senato. Esame in Commissione concluso. Entro dicembre 2022 devono essere adottati i decreti attuativi.
A.S. 2636 – Disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari. Assegnato in 2a e 6a Commissione riunite al Senato. Da approvare entro dicembre 2022.
A.S. 2651 – Modifiche al codice della proprietà industriale, di cui al decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30. Assegnato in 10a Commissione al Senato. Da approvare entro il terzo trimestre del 2023.
A.C. 3634 – DDL concorrenza. Approvato dal Senato. Assegnato in X Commissione alla Camera. Entro dicembre 2022 andranno adottati i decreti attuativi. Gli accordi di maggioranza prevedevano l’approvazione definitiva del testo entro il mese di luglio.
A queste riforme PNRR si aggiunge la Delega al Governo per la riforma fiscale (A.S. 2651). Approvato dalla Camera e attualmente all’esame della 6a Commissione al Senato.