Draghi “concede” il salario minimo al M5S, ma avverte: «O dentro o fuori e non ci sarà un bis»

12 Lug 2022 18:10 - di Sveva Ferri
draghi m5s

L’ultimatum stavolta l’ha dato Mario Draghi al M5S. Certo, nel suo modo pacato e offrendo una via d’uscita, ma anche in maniera inequivocabile: «Il governo con gli ultimatum non lavora, perde il suo senso di esistere. Se riesce a lavorare continua, se non riesce a lavorare non continua», ha detto il premier in una conferenza stampa, avvertendo che «se non deriva nessuna soddisfazione, se si ha la sensazione che sia una sofferenza straordinaria stare al governo, che si fa fatica, bisogna essere chiari». Insomma, basta tarantelle, dentro o fuori, è stato l’avvertimento di Draghi a Conte, lanciato però offrendo a tutti una via di salvezza.

Draghi accontenta il M5S sul salario minimo, ma lo avverte: ora basta

«Quando ho letto la lettera (di Conte, ndr) ho trovato molti punti di convergenza con l’agenda di governo e quindi i temi affrontati nella riunione di oggi con i sindacati sono esattamente in quella direzione, sono punti che era necessario sollevare», ha detto Draghi, che all’incontro con la stampa era con i ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico, Andrea Orlando e Giancarlo Giorgetti. «C’è l’esigenza di fare qualcosa per il lavoro povero. I numeri dell’Istat e dell’Inps sono drammatici, in un contesto che è destinato a peggiorare la situazione per l’inflazione. Un intervento era assolutamente importante e necessario e, se coincide con l’agenda di Conte, sono contento e forse anche lui…», ha proseguito Draghi, mentre è stato Orlando a spiegare che «l’ipotesi su cui si sta lavorando è quello di legare il minimo salariale ai contratti leader per ogni settore».

I grillini esultano: «Noi seri e incisivi»

«A livello europeo è stata approvata la direttiva sul salario minimo e il governo intende muoversi in questa direzione», ha poi assicurato il premier. Dunque, il governo apre al salario minimo. Una possibilità ampiamente prevista da tutti gli osservatori, che lo avevano individuato come un punto su cui Draghi avrebbe lavorato, anche alla luce dell’insistenza sul punto degli stessi grillini. Sebbene ufficialmente il M5S non commenterà prima del consiglio nazionale convocato per domani alle 8.30, la conferma che si aspettasse quella risposta l’ha data il tempismo del sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, uno di quelli che nei giorni scorsi ogni tre parole ci piazzava le due “salario minimo”. «Da giorni ci definiscono irresponsabili perché chiediamo con forza il salario minimo. Oggi Draghi annuncia un provvedimento sul salario minimo. L’azione politica del M5S è seria ed efficace. Altro che Papeete bis», ha detto quando Draghi praticamente non aveva ancora finito di parlare.

Il premier: «Fibrillazione affrontata abbastanza bene»

In questo contesto, dunque, anche se i grillini hanno preso tempo, la bilancia pende per il superamento delle ipotesi di crisi e delle relative domande, che pure oggi sono state rivolte a Draghi: che succede se il M5S non vota la fiducia al Senato? Ci sarà la verifica? Ci può essere un governo senza di loro? «Primo: lo chieda al presidente Mattarella. Secondo: ho già detto che per me non c’è un governo senza 5 stelle. Terzo: ho già detto che non c’è un governo Draghi. Questa situazione di fibrillazione il governo l’ha affrontata abbastanza bene, continua a lavorare», ha concluso Draghi, il quale un segnale l’ha voluto dare anche ai sindacati, più o meno del tenore di quello dato al M5S.

Le risposte di Draghi ai sindacati

Il premier, infatti, è stato carico di lusinghe nello spiegare che «occorre un coinvolgimento pieno con le parti sociali», che «nella riunione di oggi abbiamo stabilito un metodo di lavoro: abbiamo presentato ai sindacati le linee guida su temi chiave come i contratti collettivi e il cuneo fiscale» e, ancora, che «abbiamo concordato di rivederci tra due settimane quando il governo presenterà un provvedimento corposo e in quell’occasione, prima di discuterlo in Cdm, avremo un altro incontro con le forze sociali». Però, ha chiarito, «al momento non è necessario uno scostamento di bilancio», che però era la richiesta di Cgil, Cisl e Uil.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *