“Draghi deve restare, con lui vinceremo”: arriva anche la supplica della vicepremier ucraina
La vicepremier ucraina vuole che Draghi rimanga al suo posto. “Sono ucraina, non posso valutare Mario Draghi. E da membro del governo ucraino non voglio influenzare i pensieri e le emozioni di coloro che prenderanno le decisioni. Ma parlando per il mio Paese e da cittadina del mondo, mi permetto di dire che Mario Draghi è una persona di grande cuore; che di fatto e in modo sincero ha aiutato e aiuta l’Ucraina parlando con dignità e responsabilità agli occhi del mondo a nome di tutti gli italiani: sia dei suoi sostenitori che dei suoi oppositori. Draghi da leader e professionista sa e capisce che la storia si scrive adesso anche per l’Italia”. Iryna Vereshchuk, vicepremier dell’Ucraina e ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati nonché volto simbolo della resistenza interviene con l’Adnkronos rispondendo in una lunga video intervista sulla crisi di governo nel nostro Paese.
Iryna Vereshchuk: “Con Draghi vinceremo”
Il pressing internazionale perché Draghi mercoledì rimoduli la sua decisione di dimettersi arriva addirittura dall’Ucraina. Mentre fioccano gli inviti a Draghi da parte di tuttele istituzioni politiche ed economiche internazionali; in piena guerra e con la Russia,che sta sferrando il suo forcing, la vicepremier attribuisce al premier italiano il “potere salvifico” di determinare le buone sorti del conflitto: “Il futuro dipenderà da come l’Italia, gli italiani, il governo italiano riusciranno a risolvere questo terribile conflitto, questa guerra fratricida. Che per ora, e sottolineo il ‘per ora’, si consuma sul territorio ucraino. Con leader come Mario Draghi al Governo, noi vinceremo questa terribile guerra che si consuma non in Ucraina, ma nel continente europeo”.
“Draghi ci ha sostenuto”
Vereshchuk ricorda nell’intervista-video che l’Adnkronos ha in esclusiva che: “Obiettivo di Putin è distruggere il nostro Paese, l’istituzione dell’Unione europea, la Nato discreditando e facendo cadere i governi di stati democratici indipendenti. Per questo è molto importante mantenere l’unità e l’equilibrio – sollecita – attraverso esecutivi stabili, società forti e resilienti all’aggressione della Russia. Noi siamo amici del popolo italiano, il cui supporto è per l’Ucraina importante tanto quanto quello del Governo”. Un discorso accorato quello della vicepremier ucraina non privo di una buona dose di captatio benevolentiae: ricorda come “Mario Draghi ci ha sostenuti nel percorso alla candidatura all’adesione all’Ue. Come ci ha appoggiato venendo qui. Non dimentico i cortei di migliaia di persone svoltisi in Italia a sostegno dell’Ucraina, le case aperte dagli italiani per accogliere i nostri sfollati; gli aiuti economici inviati dalla gente. Sono gesti di umanità che devono continuare. La guerra non deve stancare né fermare un popolo così grande come il vostro”.
La supplica: Draghi deve restare
Come può la crisi politica italiana giocare a sfavore del nostro posizionamento pro Ucraina, non è dato sapere, ma lei ha paura. Sono delle affermazioni fatte perché teme che la crisi italiana sia determinata da forze politiche contrarie agli aiuti a Kiev ? E’ la domanda posta a cui risponde: “Putin farà di tutto con la sua politica da Fsb, anzi meglio dire da Kgb, per far rafforzare queste forze nel mondo democratico e in Europa in particolare. E’ lo stile dei russi: governare creando scompiglio e conflitti; giocando sulle contraddizioni, sollevando temi molto sensibili; sfruttando forze nazionalistiche trasformate in idioti utili al Cremlino, strumento della propaganda e della disputa. La cosa importante è capirlo, anticiparlo per impedire che accada”, dice.
“Evitare errori simili a quelli commessi da Angela Merkel che nel 2014 – spiega la Vereshchuk- pensava che promuovendo il Nord Stream 2 avrebbe fatto bene alla Germania e ai tedeschi. Riteneva che aiutando Putin lo avrebbe pacificato, che come Germania avrebbe tenuto il nemico più stretto tra le braccia. Adesso vedete il risultato, l’errore di tale politica. Vi chiedo di non ripetere questi sbagli del passato di non portare avanti politiche in alcun modo legate al Cremlino.