Draghi orientato a non seguire le richieste del centrodestra. Salvini e Berlusconi parlano con Mattarella
Sospensione di un’ora e mezza al Senato prima che Mario Draghi torni a prendere la parola per la replica. Una pausa chiesta da Forza Italia e accordata dalla presidente Elisabetta Casellati. Contrario il gruppo di FdI. “Hanno avuto cinque giorni di tempo – ha detto il capogruppo Ciriani – ora basta”.
Le risoluzioni al Senato
Al Senato sono due per ora le risoluzioni presentate. Una della Lega che chiede un Draghi bis, cioè un governo “profondamente rinnovato sia per scelte politiche che nella composizione” e cioè senza il M5S. E una di Pierferdinando Casini che chiede semplicemente di approvare le comunicazioni di Mario Draghi in modo che il governo vada avanti con l’attuale maggioranza. Ed è su questa risoluzione che si faranno alla fine i conti.
Berlusconi e Salvini parlano al telefono con Mattarella
E mentre si apprende di una telefonata tra Berlusconi e Mario Draghi e anche tra Berlusconi e Sergio Mattarella, fonti del governo escludono che il governo possa mutare composizione e maggioranza. Quindi un “no” alle richieste di Lega e Forza Italia. Anche Matteo Salvini ha telefonato a Mattarella. Iniziative che rendono la situazione in queste ore ancora più caotica.
Draghi, secondo le stesse fonti, attenderà il voto delle risoluzioni che verranno presentate dalle forze politiche in Senato sulle comunicazioni del premier. Il presidente del Consiglio, spiegano, “attende le posizioni dei partiti, nel rispetto del dettato costituzionale”.
Draghi vuole andare avanti con la stessa maggioranza
Al momento, dunque, mentre c’è un colloquio al telefono anche tra Salvini e Mattarella, Draghi sarebbe orientato a tenere la linea già espressa in passato, ovvero andare avanti con la stessa maggioranza con un rinnovato patto di fiducia. Ciò sarebbe reso possibile anche dalla scarsa chiarezza del M5S che ancora non ha fatto sapere se intende o meno votare la fiducia a Mario Draghi.
L’intervento al Senato di Ettore Licheri non ha sciolto alcun dubbio: il senatore 5Stelle si è limitato a recitare il solito copione. Ha parlato cioè di un M5S perseguitato che attende le risposte doverose sui punti esplicitati da Giuseppe Conte.