Draghi sfida gli animalisti: sarà consentita per decreto la caccia al cinghiale nelle aree urbane
L’emergenza cinghiali non si può più ignorare. L’ultima goccia l’ha rappresentata il video in cui si vedono due cinghiali aggirarsi tra le aiuole di un ospedale romano, Villa San Pietro sulla Cassia. Un video diventato virale in pochi giorni e che anche leader politici come Salvini hanno rilanciato sui social. Anche se non aggrediscono nessuno, i cinghiali rappresentano comunque un rischio sanitario. Così è in dirittura d’arrivo un decreto legge per un piano di abbattimento straordinario dei cinghiali.
“Due – scrive Il Messaggero – le novità principali: si amplia la possibilità per le regioni di cacciare i cinghiali nell’intero periodo di caccia la cui durata riguardo la specie viene prolungata «dal 15 settembre al 15 febbraio» e si prevede la possibilità di abbattimento dei cinghiali anche nelle aree urbane. Una svolta per mettere fine ad una emergenza che non riguarda solo la città di Roma, ma che proprio nella Capitale ha conquistato da mesi le prime pagine dei giornali. Ora l’esecutivo dice basta e modifica la legge n. 157 del 1992 e in particolare l’articolo 19. «Le regioni, per la tutela della biodiversità, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche e per la sicurezza e l’incolumità pubblica, provvedono si legge nella bozza del dl – al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle aree o ambiti vietati alla caccia e in contesti urbani»”. Ovviamente non tutti nella maggioranza sono d’accordo. La Lega spinge per le nuove misure, ma a sinistra si contesta il provvedimento.