Elezioni, Letta chiude la porta in faccia a Conte: “Separazione irreversibile”
“Rottura irreversibile con il M5S“: Enrico Letta restituisce il ceffone a Giuseppe Conte. Non gli è piaciuta l’intervista la la Stampa rilasciata dal leader pentastellato. Che ha dato dell’arrogante” al Pd, virando poi tutto a sinistra, verso Speranza e Articolo 1 (“Con loro c’è genuina consonanza di cose da fare”). E rivendicando di essere lui più progessista di Letta. Il leader del Pd, ospite di Mezz’ora in più su Rai3, non ha perso l’occasione per replicare, punzecchiare e chiudere la porta in faccia al leader del Movimento 5 stelle, almeno in questa tornata elettorale.
Enrico Letta a Conte: “Le nostre strade si sono separate, senza astio”
“Le nostre strade si sono separate, senza astio“. E’ una separazione irreversibile, chiede Lucia Annunziata? “In queste elezioni lo è, lo abbiamo detto”, risponde netto il segretario dem. E a proposito dei “veri” progressisti” rintuzza quanto dichiarato da Conte: “Siamo molto più progressisti noi dei 5 stelle, su molti temi e posso fare l’elenco”. Poi aggiunge: “Non farò una campagna astiosa o arrabbiata contro i 5 stelle. Abbiamo fatto un percorso insieme e lo rivendico, un percorso in cui i 5 stelle hanno avuto una evoluzione -ha spiegato il segretario del Pd-. Conte ha scelto di abbandonare quella evoluzione”.
Letta: “La nostra sarà una lista aperta”
Poi parla del suo “listone”: “Sono pronto a parlare con altri per capire se qualcuno vuole” discutere “della proposta della nostra lista”. “Ho parlato di una lista aperta, espansiva, dei Democratici e progressisti. Ne ho parlato con Speranza, i socialisti, i cattolici di Demos. Sarà una lista aperta, guidata da giovani. Ho già chiesto a Silvia Roggiani di organizzare i volontari, ho parlato di 100mila volontari in campo“. Ancora: “Sono tre le caratteristiche che ci vogliono per parlare con tutti quelli disponibili: ci sia un valore aggiunto, spirito costruttivo e non la logica dei veti. Se c’è qualcosa da discutere con una logica costruttiva credo che possiamo essere ancora più espansivi”. Accusa il centrodestra di vittimismo e poi, incalzato dalla conduttrice conferma quella frase che tanta ironia gli ha fatto cadere addosso : “Voglio candidati con gli occhi della tigre. Un esempio di chi ha gli occhi della tigre? Io ho gli occhi della tigre in questo momento, quando dico che questa campagna elettorale non ho intenzione di perderla e farò di tutto per vincerla”.
Calderoli: “Qualcuno fermi Letta”
“Far cadere il governo Draghi è stato un suicidio, ha concluso”. Non si fanno attendere le repliche. Nel centrodestra gli risponde Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e senatore della Lega. “Qualcuno fermi Enrico Letta, che forse risente del caldo di questi giorni. Basti leggere le sue ultime dichiarazioni sulla crisi di Governo: ‘All’ambasciata russa hanno festeggiato a caviale e vodka’; oppure ‘il suicidio collettivo della politica italiana che esce ammaccata’. Adesso basta!”. “Forse con il caldo di questi giorni – insiste – Letta vede lui e il Pd come vittime di questa crisi, quando invece lui è il Gavrilo Princip di questo ‘sparo di Sarajevo’, perché i carnefici di Draghi sono proprio lui e il Pd”.