Fratoianni si rifocilla con la “pastasciutta antifascista”. Sui social infuriano insulti e sfottò

27 Lug 2022 20:11 - di Michele Pezza
Fratoianni

Ricordate quella pubblicità che cantilenava “Cimabue, Cimabue fa una cosa e ne sbaglia due“? Beh, si attaglierebbe alla perfezione a Nicola Fratoianni, leader per assenza di concorrenti di Sinistra Italiana. Che cosa ha fatto? Niente di grave, s’intende. Gli è solo venuto in mente di autoimmortalarsi sorridente davanti ad un piatto di maccheroni al pomodoro sotto la scritta: «Finalmente a casa dopo una giornata faticosa. Ma non rinuncio alla pastasciutta antifascista». Un vero mito. Peccato non l’abbia capito nessuno mentre quei pochi che l’hanno preso sul serio lo hanno seppellito sotto una valanga mista di insulti e sfottò. A non piacere non è stato solo il trito riferimento all’antifascismo, questa volta in versione condimento (ovviamente, rosso) ma soprattutto la sottolineatura della «giornata faticosa».

Così Fratoianni su Fb

Persino un bambino sa che non c’è post, tweet, storia di politico che fa incazzare gli aficionados dei social quanto il riferimento alla fatica. E con ragione. La politica si sceglie, non è un obbligo né una prescrizione medica. La massima che meglio le calza è quella della bicicletta: «Ti è piaciuta? E ora pedala». Fratoianni, invece, non vuole pedalare ma la medaglia al valor civile per aver scelto la vita del parlamentare, la stessa che un anonimo onorevole di tanti anni fa scolpì come «una fatica senza lavoro seguita da un ozio senza riposo».

Post gastronomico alla Salvini

Quali fatiche di Ercole abbia dovuto affrontare quel giorno Fratoianni da sentire il bisogno di ridarsi la carica con pastasciutta antifascista manco fossero gli spinaci di Braccio di Ferro, non è dato sapere. Forse qualche ora di vertice con Letta per convincere Calenda a togliere il verto su Di Maio, di guisa che poi Renzi avrebbe fatto con pace con Conte, sponsorizzato da Bersani, “che alla fiera mio padre comprò”. Messa così, effettivamente, è una vera fatica. Ma è colpa della sinistra, non della destra. Nel senso che non ha senso tentarla di mandarla giù con un piatto antifascista. E non era poi specialità esclusiva di Salvini rivolgersi ad elettori e follower con la bocca piena? Ahi ahi compagno Fratoianni, questo è un colpo basso. A meno che la vicinanza della posizione sulla guerra non sia stata galeotta per più ardite sintonie. Del resto, non si dice che l’appetito vien mangiando?

 

 

 

 

 

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