Governo, il rosso Provenzano vede nero: «Così Conte regala alle destre una vittoria a tavolino»
Il copione ricorda molto da vicino quello utilizzato dalla stampa di sinistra contro Fausto Bertinotti quando decise di staccare la spina al governo Prodi sulle 35 ore. L’operazione funzionò, tanto è vero che il leader di Rifondazione Comunista rinfoderò gli artigli e l’esecutivo tirò avanti, seppur di pochi mesi. Lo stesso accade ora, con la differenza che al soccorso rosso scattato in difesa di Prodi si è aggiunta, a sostegno di Draghi, praticamente tutta la stampa nazionale. Un guaio grosso per Giuseppe Conte, il Bertinotti di oggi, costretto un giorno sì e l’altro pure a sorbirsi minacce e blandizie. L’ultima in ordine di tempo arriva via Corriere della Sera e reca la firma di Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd.
Appello del vicesegretario dem a Conte: «No alla crisi»
Niente di nuovo, si capisce. Il dirigente dem rispolvera i soliti toni sono da crociata contro «la destra» in agguato e pronta a fare un sol boccone delle fantomatiche «conquiste civili» strappate dai progressisti. «Non fatele questo regalo», quasi supplica l’ex-ministro del Sud all’indirizzo di Conte. E guai a parlare di «verifica», come ha fatto nei giorni scorsi Silvio Berlusconi. Per Provenzano è una vera provocazione. E il motivo è semplice: «Perché non è stata chiesta tutte le volte in cui la Lega ha votato contro il governo». E qui sbaglia. Perché ogni qualvolta Salvini ha recalcitrato, Letta era lì col ditino alzato ad ammannire il consueto sermoncino sulla responsabilità.
Il Pd governa senza vincere
Come si vede, è questione di travi e di pagliuzze. Se Provenzano riesce a vedere solo le seconde nell’altrui occhio è solo perché abbagliato dalla brutta piega che sta prendendo il campo largo dopo la mossa di Conte sul decreto aiuti. «La destra – argomenta, infatti – sta provando a cogliere l’attimo: andare al voto anticipato, come vogliono Salvini e Meloni, addossare la responsabilità della crisi a Conte, far saltare la nostra alleanza e provare a vincere le elezioni sostanzialmente a tavolino». È la lotta politica, bellezza. Ma abituati come sono a governare senza vincere, Provenzano e Pd l’hanno completamente dimenticato.