Governo, Mattarella snobba la mossa di Conte: “no” ad elezioni a ottobre, “sì” a un Draghi-bis
Non è una crisi irreparabile. Tra Mario Draghi e Giuseppe Conte, direbbe qualcuno, c’è solo «il broncio effimero degli innamorati». Lo sa bene anche Mattarella, che non a caso ha scelto la linea del silenzio tombale dopo aver ricevuto il premier al Quirinale. Il comunicato ufficiale accredita infatti un colloquio tra i due vertente sul recente viaggio di Mattarella in Mozambico e Zambia e sugli scenari internazionali. Una versione poco convincente. Più probabile, invece, che presidente e premier abbiano parlato anche dello stato di salute del governo dopo lo strappo dei grillini alla Camera. A leggere il retroscena di Libero, Mattarella non sarebbe per nulla preoccupato dello scossone di ieri.
Mattarella ieri ha ricevuto il premier
Anzi, avrebbe persino incoraggiato Draghi sollecitandolo a rinviare ogni valutazione sul da farsi a giovedì prossimo, quando toccherà al Senato votare il decreto-aiuti. Solo se anche in quella sede il M5S sceglierà di abbandonare l’aula, sarà necessario far scattare l’allarme. In ogni caso, Mattarella non sarebbe orientato a prendere in considerazione l’ipotesi di votare in autunno, come pure comincia a chiedere qualche partito della maggioranza, a cominciare da Forza Italia e Lega. Le perplessità presidenziali sul voto a ottobre si fondano soprattutto sull’assenza di precedenti storici.
Forza Italia per il voto in autunno
Mai in Italia si è votato in autunno per rieleggere il Parlamento per il semplice atto che in quella stagione le Camere sono impegnate nella sessione di bilancio. Oltre a ciò, non è un mistero che Mattarella voglia condurre la legislatura al suo termine naturale. O anche oltre, come ha azzardato nelle ultime settimane più di un osservatore che ha indicato come data possibile quella di giugno 2023. Per riuscirci, tuttavia, vorrà dire che Draghi dovrà succedere a se stesso e guidare un governo non più più di unità nazionale, ma più sbilanciato sul centrodestra, che ne deterrebbe a qual punto la golden share. Uno scenario tutt’altro che tranquillizzante per il Pd. Sempre che, ovviamente, Conte faccia sul serio. Mattarella sembra convinto del contrario.