Governo, Meloni: «Tutti a casa: elezioni subito». Lega e Forza Italia d’accordo: finisce qua
L’uscita del M5S dall’Aula al momento del voto sul dl Aiuti ha un solo possibile esito per il centrodestra: la fine dell’esperienza di governo e le elezioni. Tutti i partiti avevano già ampiamente anticipato la posizione, sia nei giorni scorsi sia ieri nelle lunghissime ore di patemi grillini durante le quali il Movimento faticava a trovare una linea. L’hanno poi confermata ieri, quando a tarda serata finalmente Giuseppe Conte ha sciolto la riserva annunciando che oggi i senatori pentastellati non voteranno la fiducia.
Meloni sulla crisi di governo: «Basta, pietà. Tutti a casa: elezioni subito»
«Guerra, pandemia, inflazione, povertà crescente, caro bollette, aumento del costo delle materie prime, rischi sull’approvvigionamento energetico, crisi alimentare. E il governo “dei migliori” è immobile, alle prese con i giochi di palazzo di questo o quel partito. Basta, pietà. Tutti a casa: elezioni subito!», ha commentato Giorgia Meloni.
La telefonata tra Salvini e Berlusconi: «Piena sintonia»
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, poi, si sono sentiti al telefono per concordare una linea comune del centrodestra di governo e hanno fatto sapere di essere in «piena sintonia». I due leader si risentiranno oggi, ma le rispettive posizioni sono state già esplicitate. «La Lega – ha chiarito ieri sera il Carroccio – non ha cercato né voluto alcuna crisi e assiste con viva preoccupazione a quanto sta accadendo nel campo della sinistra». «L’Italia non può permettersi un assurdo, logorante e infinito tira e molla sulla pelle dei cittadini mentre gli stipendi non aumentano, l’inflazione e le bollette salgono e alcuni provvedimenti (dalla pace fiscale all’autonomia) sono fermi», hanno chiarito ancora i leghisti, dopo che lo stesso Salvini già nel pomeriggio di ieri aveva avvertito che «se i Cinquestelle escono dall’aula, si va a votare».
Tajani: «Da M5S grave irresponsabilità. Non sosterremo altri governi»
Per Forza Italia è stato poi Antonio Tajani, a giochi pentastellati ormai chiusi ad avvertire via Twitter che «la decisione del M5S di non partecipare domani al voto di fiducia sul dl Aiuti è un atto di grave irresponsabilità assunto, per interessi di parte, in uno dei momenti più difficili dell’Italia. Dopo Mario Draghi non sosterremo alcun governo».