Governo, ora è Salvini a battere cassa: dalla pace fiscale alle pensioni, i nuovi fronti per Draghi
Accontentato Giuseppe Conte sul salario minimo, mentre ancora aspetta la ratifica della tregua attesa dal consiglio nazionale del M5S convocato per domattina, Mario Draghi si ritrova già chiamato su un altro fronte: quello leghista. Non appena finita la conferenza stampa in cui il premier ha annunciato l’apertura alla misura cara ai grillini, infatti, Matteo Salvini ha presentato la sua lista di richieste: dalla pace fiscale al «superamento definitivo della legge Fornero», fino a quello scostamento di bilancio che Draghi ha spiegato non essere in programma e Salvini ha rubricato, invece, come necessario.
Salvini presenta le sue richieste a Draghi
«Chiediamo al governo di accelerare sul fronte della pace fiscale, perché ci sono 15 milioni di cittadini italiani per bene che hanno una cartella di Equitalia, che rischia di distruggere la loro vita e la loro famiglia», ha detto Salvini nel corso di un flash mob in Campidoglio contro il degrado di Roma. «Chiediamo di accelerare sulla riforma delle pensioni e di prevedere il superamento definitivo della legge Fornero. E poi – ha aggiunto – di lavorare sugli stipendi e sulle pensioni, che sono assolutamente troppo bassi e vanno adeguati all’inflazione e al costo della vita».
Sul dl Aiuti «noi ci siamo», ma «perché ancora non c’è la pace fiscale?»
«Noi ci siamo», ha poi chiarito Salvini rispondendo ad una domanda sulla fiducia al dl Aiuti in programma giovedì al Senato. «La Lega è da un anno e mezzo che è responsabile e leale. Nel decreto aiuti ci sono 15 miliardi di euro per famiglie e imprese, e quindi il voto della Lega ovviamente c’è. C’è il termovalizzatore per Roma, e quindi la Lega c’è. Cosa faranno i 5 stelle? Chiedetelo a loro», ha proseguito il leader del Carroccio, ribadendo però di aspettarsi «una risposta dal governo sulla pace fiscale». «Mi domando come mai – ha sottolineato – non si sia ancora conclusa la pace fiscale, il patto, il concordato tra lo Stato e i cittadini, perché rischia di essere un’estate troppo calda».
Sullo scostamento di bilancio: «Penso il contrario di Draghi»
E se non dovesse arrivare una risposta di palazzo Chigi? «Sono ottimista per natura», ha risposto Salvini, che però al premier ha mandato anche un altro segnale: «Ho letto che il presidente Draghi dice che non c’è bisogno di uno scostamento di bilancio, che non c’è bisogno di un intervento pesante. Io la penso all’esatto contrario».