Il controspionaggio russo: sventato piano Ucraina-Nato per dirottare i nostri aerei da combattimento
Il controspionaggio russo accusa la Nato e l’Ucraina di aver messo in piedi un progetto, ora sventato dagli 007 di Mosca, per prendere il controllo e dirottare gli aerei da combattimento della Federazione Russa.
L’Fsb, il Servizio di sicurezza federale della Russia, di cui Vladimir Putin è stato direttore per un anno, dal 1998 al ‘99, ha annunciato però di aver sventato il piano dell’intelligence militare ucraina che prevedeva di dirottare aerei da combattimento russi in un’operazione che, sostiene il controspionaggio, avrebbe auto la “supervisione” della Nato.
Addentrandosi nei dettagli dell’operazione, l’Fsb ha spiegato che ufficiali dell’intelligence militare ucraina, “agendo per conto della leadership politica del loro Paese, hanno cercato di reclutare piloti militari russi in cambio di ricompense economiche e garanzie sull’ottenimento della cittadinanza in un Paese dell’Unione europea”.
L’obiettivo, secondo il servizio di sicurezza russo citato dall‘agenzia di stampa Tass, era “convincerli a pilotare gli aerei e farli atterrare in basi controllate dalle forze armate ucraine”.
Resta da capire quale ruolo abbia avuto la Ue in questa vicenda e quale Paese dell’Unione europea avrebbe garantito la cittadinanza ai piloti russi che avessero accettato le proposte degli 007 di Kiev.
L’Fsb ha precisato che l’identificazione di questi piani da parte dei servizi di controspionaggio ha permesso di bombardare installazioni militari in Ucraina.
Nella sotterranea guerra fra spie che accompagna il conflitto Russia-Ucraina, lo Sbu, il servizio di sicurezza di Kiev ha identificato “tutti i collaboratori che si sono uniti alla direzione principale del ministero degli affari interni della regione di Kherson creata dall’amministrazione dell’occupazione“.
Secondo lo Sbu “sono stati raccolti i dati di ciascun collaboratore, documentata l’attività criminale e stabilite posizioni e movimenti: 26 rappresentanti del Dipartimento regionale del ministero degli Affari Interni che si nascondono nel territorio temporaneamente occupato della regione di Kherson, hanno già ricevuto avvisi di garanzia. Quattordici di loro sono ex-dipendenti della polizia nazionale”.