Il Papa col copricapo indiano chiede perdono ai nativi canadesi per gli abusi ai bambini
Il Papa chiede perdono ai nativi canadesi per gli abusi e i soprusi che hanno subito. Lo fa parlando nella sua lingua, lo spagnolo. In tanti si commuovono: tra loro ci sono anche sopravvissuti agli abusi e alle violenze avvenute nelle scuole residenziali.
“Giungo nelle vostre terre natie – dice il Pontefice parlando nella sua lingua, lo spagnolo – per dirvi di persona che sono addolorato. Per implorare da Dio perdono, guarigione e riconciliazione. Per manifestarvi la mia vicinanza, per pregare con voi e per voi”.
Bergoglio fa riferimento a gli abusi commessi nelle scuole residenziali. Secondo le stime, circa 150 mila bambini delle Prime Nazioni sono stati obbligati a frequentare una delle 139 scuole cattoliche nel Paese, rompendo legami con le loro famiglie, costretti ad imparare una nuova lingua, crescendo con i ’dettami’ del Cristianesimo. I bimbi, nell’arco di quel periodo, sono stati vittime di ogni tipo di abuso. E sempre in base alle stime, almeno 4 mila di questi sono morti nelle scuole cattoliche.
“Oggi sono qui, in questa terra che, insieme a una memoria antica, custodisce le cicatrici di ferite ancora aperte. Sono qui perché il primo passo di questo pellegrinaggio penitenziale in mezzo a voi – dice Francesco- è quello di rinnovarvi la richiesta di perdono e di dirvi, di tutto cuore, che sono profondamente addolorato: chiedo perdono per i modi in cui, purtroppo, molti cristiani hanno sostenuto la mentalità colonizzatrice delle potenze che hanno oppresso i popoli indigeni. Sono addolorato. Chiedo perdono, in particolare, per i modi in cui molti membri della Chiesa e delle comunità religiose hanno cooperato, anche attraverso l’indifferenza, a quei progetti di distruzione culturale e assimilazione forzata dei governi dell’epoca, culminati nel sistema delle scuole residenziali”.
Uno dei capi indigeni, Aquila d’oro, intervenendo all’incontro col Papa, ha osservato: “E un grande onore accoglierla tra noi. Ha viaggiato molto per essere con noi sulla nostra terra e per camminare con noi sulla via della riconciliazione. Per questo Le onoriamo e La porgiamo il nostro più sentito benvenuto. Desideriamo riconoscere con profondo apprezzamento il grande sforzo personale che ha fatto per arrivare nella nostra terra. E una benedizione riceverLa e ospitarLa tra noi. In qualità di ex Commissario della Commissione per la Verità e la Riconciliazione, ho ascoltato quasi 7.000 testimonianze di ex studenti di scuole residenziali in questo Paese. Durante la recente visita a casa Sua in Vaticano da parte di una delegazione di sopravvissuti indigeni, anziani, custodi della conoscenza e giovani, ha anche sentito degli abusi subiti da così tante nostre persone in questa e in altre scuole residenziali”.
Il Papa, al termine dell’incontro coi nativi canadesi, si è fatto mettere il copricapo indiano e per qualche istante lo ha tenuto in testa.