Il triumvirato di Conte, ecco gli “strateghi” del pastrocchio: da “li sfonnamo” alla gaffe di Casalino
Un triumvirato – e che triumvirato – dietro lo strappo maldestro di Giuseppe Conte. Casalino, Taverna Ricciardi: ragazzi, da far impallidire Cesare, Crasso e Pompeo… Chi sono gli strateghi di Giuseppi? Tutti i retrosccenisti danno per certo che sia tornato il Casalino dei vecchi tempi a sussurrare all’ex premier; che ci sia la barrricadera senatrice Paola Taverna a dettare i ritmi co i suoi inni di battaglia (“Dai che oggi li sfonnamo…); e l’ex attore e deputato Riccardo Ricciardi. «Ma ti rendi conto? L’incidente di Sarajevo! C’è la guerra e Letta parla di pistole, è anche irrispettoso… ». E’ una frase rubata a un Rocco Casalino furioso mentre esprimeva tutto il suo livore sull’esempio usato da Enrico Letta per significare le conseguenze dello strappo di Conte.
Un “triunvirato” dietro la pagliacciata di Conte
C’è la mano di Casalino in questa “pagliacciata” messa in campo dal M5S. Il retroscena di Repubblica dà conto di quanto conti nella tattica di Conte: nei gruppi parlamentari rimbalzano frasi del tipo “Rocco dice che…”, “Qui c’è la mano di Rocco…” . E’ lui a consigliare la linea inflessibile al capo. Ci sarebbe lui anche dietro la pastrocchio dell’indiscrezione del M5S pronto a ritirare i ministri che le agenzie hanno battuto venerdì. Circostanza poi smentita poi da Conte. E poi dal diretto interessato in un lungo post. Ma Casalino non è solo, è coadiuvato da altri due “Richelieu” del calibro di Paola Taverna e del deputato Riccardo Ricciardi. Signori, è il “triumvirato dello strappo, la trimurti dell’antidraghismo e del ritorno all’opposizione. Uno strano trio anche per estrazione politica”, commenta Stefano Cappellini. Personalità diverse.
Casalino, Taverna, Ricciardi, gli strateghi dello “strappo”
La Taverna odia la sinistra, “era più a suo agio nel governo con la Lega. Al contrario, Ricciardi è un Fratoianni del Movimento, uno che contesta Draghi per convinzione ideologica”. Casalino ha intravisto in lui un cavallo su cui contare: Ricciardi, un passato da giovane attore teatrale, è tra i grillini più spigliati e spendibili in televisione. «In tv ci deve andare lui» ordina Rocco. Ricciardi ha in comune con il premier l’allergia a Luigi Di Maio. “Non a caso è stato il più lesto a chiederne l’espulsione, proprio su Repubblica, pochi giorni prima che il ministro degli Esteri se ne andasse dal M5S”.
La gaffe del ritiro dei ministri M5S
Quanto accaduto con il “giallo” del ritiro dei ministri 5Stelle dal governo prima di mercoledì sarebbe frutto di un suggerimento dei “triumviri”. Hanno tentato di forzare la mano presentando come già presa una decisione che era stata solo discussa nel corso della riunione notturna del Consiglio nazionale del partito di Conte. Poi è arrivato il “vaffa” di ministri e i sottosegretari, contrari a rompere. Casalino sarebbe finito nei guai per questo e – leggiamo- “nel pomeriggio si è attaccato al telefono con parlamentari e giornalisti per capire chi avesse fatto uscire la notizia”. E’ questo il gotha intellettuale su cui l’ex premier conta. Ora si capiscono molte cose…