In preda alle sotto-varianti: 110.168 contagi e altri 106 morti. Le linee guida della campagna per la quarta dose
Con il Paese in preda alle mutazioni del Sars-Cov-2, parte la campagna vaccinale sulla quarta dose. Del resto, mentre ormai anche la sotto-variante Omicron Ba.2.75, ribattezzata Centaurus, e rilevata per la prima volta in India a inizio maggio, preoccupa i virologi e minaccia ormai una decina di Paesi – tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Australia, Germania e Canada – il nostro bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute aggiorna a 110.168 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia e registra altri 106 morti. E una cosa diventa sempre più chiara: le nuove mutazioni del Sar-Cov-2, a prescindere dal nome e dal loro raggio d’azione, rivelano comunque tutte una capacità di trasmissibilità sempre più elevata.
Covid e quarta dose: 110.168 nuovi contagi e altri 106 morti. Al via la campagna vaccinale
Una sorta di escalation virale, quella in corso, su cui non a caso Tom Peacock, virologo dell’Imperial College London, che è stato il primo a identificare Omicron come potenziale problema nel novembre 2021, ha sottolineato: «Non sono tanto le singole mutazioni, ma il numero di combinazioni di mutazioni che ci preoccupano. È difficile prevedere l’effetto di così tante mutazioni insieme – ha poi aggiunto -. Un quadro che conferisce al virus una sorta di proprietà “jolly” in cui la somma delle parti potrebbe essere peggiore di ciascuna di esse».
In ostaggio di varianti e sotto-varianti
Quindi l’esperto conclude: «Sicuramente Centaurus è un potenziale candidato a sostituire BA.5. Oppure, è probabilmente il genere di cose con cui faremo i conti dopo, ovvero una “variante di una variante”». Insomma, una spirale che sembra senza fine. E che per quanto ci riguarda si rivela con i 410.435 i tamponi che gli addetti ai lavori hanno processato nelle ultime 24 ore (tra molecolari e antigenici), e che fanno rilevare un tasso di positività al 26,8% (ieri 26%). E da cui discendono i dati dei ricoveri in aumento (+102 da ieri per un totale di 9.826). Come quelli relativi alle terapie intensive (+13 da ieri per un totale di 388). Dunque, gli attuali positivi, dunque, toccano la soglia di 1.391.890 (+41.409). Mentre i guariti sono 18.217.525 (+70.076). 169.496, infine, il totale delle vittime da inizio pandemia.
La campagna vaccinale per la quarta dose entra nel vivo
Pertanto, sulla quarta dose, la campagna accelera e rilancia. E come spiega l’Adnkronos, è già pronto il piano per la nuova fase vaccinale per la quarta dose di vaccino contro Covid-19 agli over 60 e ai fragili. Servirà 1 hub ogni 50mila abitanti. Lo prevedono le linee di indirizzo per l’Estensione della platea vaccinale destinataria della seconda dose di richiamo (second booster) nell’ambito della campagna di vaccinazione anti Covid contenute nella lettera – che l’Adnkronos Salute ha avuto modo di consultare – che il generale Tommaso Petroni, a capo dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale, ha inviato alle Regioni.
Le linee guida del successore di Figliuolo: Tommaso Petroni
Allora, in considerazione del contesto attuale e della platea individuata, si può configurare da subito un modello misto di somministrazioni, in cui gli hub vaccinali potrebbero essere previsti a livello provinciale in numero crescente in funzione della popolazione residente. E tenendo conto delle caratteristiche orografiche, demografiche e di viabilità dei singoli territori (solo a titolo di esempio: un hub vaccinale ogni 50.000 abitanti). Hub integrati – evidenziano le linee guida – da altri punti vaccinali presso strutture sanitarie stanziali tipo presidi ospedalieri. Case della salute. Medici di medicina generale e farmacie».
Quarta dose, dovrebbero essere somministrate almeno 100mila dosi al giorno
Infine, Tommaso Petroni, a capo dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale, ha inviato alle Regioni anche l’indicazione sulle dosi. Pertanto, allo scopo di «completare il piano di richiamo raccomandato ai cittadini e tenuto conto della platea indicata, il target nazionale di somministrazioni giornaliere – attestano le linee guida – dovrebbe attenersi almeno alle 100mila dosi al giorno. Valutando poi l’evoluzione del quadro epidemiologico e le eventuali ulteriori indicazioni delle autorità sanitarie italiane ed europee».