Incendi a Roma, Gualtieri persevera nel letargo. FdI: dopo le fiamme nessun intervento concreto
A dieci giorni dal devastante rogo del Pineto che ha allarmato un intero spicchio di città, a Roma nessun intervento è stato fatto. “Neppure i resti di quanto bruciato sono stati rimossi e il parco rimane chiuso con le catene, ci chiediamo cosa si aspetti per mettere in sicurezza gli altri parchi del nostro territorio”, afferma Federico Guidi, coordinatore del Municipio XIV di FdI.
“Il buonsenso e una corretta gestione amministrativa – continua Guidi – consiglierebbero a Roma Capitale di adottare la prevenzione antincendio sulle aree verdi che ad oggi non sono state interessate dai roghi ma che sono a rischio, prima che sia troppo tardi. Contro i piromani non si può fare molto ma se si attua per tempo una corretta opera di prevenzione, si possono limitare i danni dei roghi. Nulla è stato fatto per adottare il piano anti incendio nel Pineto e le conseguenze si sono viste. Che si aspetta ora ad attuare la prevenzione antincendio per gli altri parchi del nostro territorio? Che si aspetta ad intervenire nella riserva di Monte Mario, nell’Insugherata, nel parco di Monte Ciocci? Perché non si mettono in sicurezza poi le aree del Pineto che si sono salvate, onde evitare che un altro incendio distrugga anche queste? Vogliamo intervenire preventivamente o aspettiamo inerti di piangere le prossime aree verdi andate in fumo?”.
Lavinia Mennuni, consigliere di Roma Capitale, chiede all’amministrazione Gualtieri e a Roma Natura, ente gestore dei parchi e delle aree protette del comune di Roma, di procedere con urgenza ad un piano straordinario di vigilanza delle aree verdi, coinvolgendo polizia locale, protezione civile, associazioni presenti sul territorio, magari con droni, telecamere, sensori. “Chiediamo sopratutto l’adozione del piano antincendio in ogni singola area verde. Chiediamo il taglio delle sterpaglie, la creazione di sentieri frangi fiamme, e di percorsi di accesso per i mezzi di soccorso, l’installazione di idranti e manicotti per l’acqua in prossimità degli ingressi dei parchi, la presenza di autobotti del servizio giardini nei parchi. L’estate non è finita e il pericolo di incendi resta alto. Roma Natura e Roma Capitale escano dal loro inaccettabile letargo e procedano con quella prevenzione antincendio fino ad oggi colpevolmente mancata”.