La farsa prosegue: dal M5S una letterina di protesta a Draghi, che mette la fiducia sul dl aiuti
Un pressing nero su bianco. A nome dei 5Stelle, ormai in frantumi, Giuseppe Conte ha consegna nelle mani di Draghi un documento scritto. Sul quale, neanche a dirlo, il premier ha preso tempo. Al termine dell’incontro ‘chiarificatore’ tra i due, però il capo del governo ha deciso per la fiducia sul dl aiuti. Una risposta non proprio amichevole nei confronto dei 5Stelle. Che per tutta la giornata di ieri hanno tenuto in bilico la maggioranza opponendosi al voto di fiducia. Il provvedimento che prevede 23 miliardi di aiuti a famiglie e imprese. Ma anche il via libera all’inceneritore alle porte di Roma.
Il documento 5Stelle consegnato a Draghi
“Noi sempre responsabili, mai voltato spalle al paese. Abbiamo lavorato sempre per un confronto sereno sui problemi”, è la premessa del documento. Che accusa Draghi di aver smantellato alcuni dei provvedimenti bandiera del movimento. “Abbiamo subito attacchi pregiudiziali, mancanze di rispetto. Fino a subire invettive intese a distruggere la nostra stessa esistenza”, si legge nel testo presentato al premier. “C’è stata spesso indifferenza rispetto alle nostre legittime richieste”. È un lungo cahier de doléance per alzare la posta. Che si conclude con la “pretesa” di un forte segnale di discontinuità. Il tutto condito di attacchi agli alleati di maggioranza, Pd e Lega.
La pretesa di un segnale di discontinuità
“Non si può nascondere che la collocazione nel governo ha pesato sul nostro elettorato. Lo hanno sfibrato e anche eroso. Ma mai, e sottolineo mai, le ragioni di convenienza di parte e le valutazioni elettorali hanno offuscato in noi la priorità assoluta del bene dell’Italia”. Conte gioca la carta del movimento popolare al fianco degli ultimi. Nel documento si chiedono un nuovo scostamento di bilancio, il cuneo fiscale e parole “chiare” sul reddito di cittadinanza.
Le accuse al governo: non ci avete consultato sul cashback
“La crisi in atto richiede un intervento straordinario, ampio e organico. A favore di famiglie e imprese. Un bonus da 200 euro non vale a risolvere i gravi problemi dei cittadini. Misure di sostegno significativo servono anche per imprese e lavoratori autonomi”. E ancora: “Riteniamo assolutamente necessario e urgente intervenire per operare un taglio del cuneo fiscale. Utile a rendere le buste paga dei lavoratori più pesanti”. Non mancano accuse, neppure troppo velate, al lavoro di Draghi sulla scena internazionale. “Gli interventi governativi che si sono susseguiti e le sue stesse dichiarazioni rilasciate in ambito europeo hanno prodotto un clima di forte sfiducia nei cittadini. E negli stessi operatori del settore. Con il risultato che la circolazione dei crediti fiscali di fatto risulta bloccata. Decine di migliaia di imprese sono sull’orlo del fallimento. E e molti cittadini si ritrovano con i lavori in casa sospesi”. E ancora proteste contro lo smantellamento del cashback. “Un provvedimento che poteva senz’altro essere migliorato e affinato. Ma che si è invece deciso di eliminare con un tratto di penna, senza neppure consultarci”.
Conte chiede chiarimenti definiti sul reddito di cittadinanza
Infine la rabbia per il destino incerto del reddito di cittadinanza. “Non possiamo più accettare – si legge nel documento grillino – di stare in una maggioranza che rivolge attacchi pretestuosi e strumentali a questo minimale sistema di protezione sociale. Scagliandosi vergognosamente contro le fasce più vulnerabili della popolazione. Abbiamo noi per primi suggerito significative modifiche per contrastare eventuali abusi. E per incentivare i cosiddetti “occupabili” ad accettare le offerte di lavoro. Ma occorre un Suo chiarimento definitivo”.