La sinistra agita «ombre russe» contro Salvini. Gabrielli smentisce. FdI: noi siamo dalla parte dell’Occidente

28 Lug 2022 13:14 - di Viola Longo
salvini

Ci sono le trame nere e ci sono le “ombre russe”. Ad allungarle sulla Lega, e quindi a caduta sul centrodestra, è oggi La Stampa, in un articolo intitolato proprio così «Ombre russe dietro la crisi». La tesi del pezzo è che la Lega sarebbe stata in qualche modo influenzata da Mosca nella scelta di non votare la fiducia a Draghi. Si tratta di una teoria che, com’è noto, la sinistra ha iniziato a diffondere subito dopo il voto, quando a dispetto dei fatti e della logica da quelle parti hanno iniziato a sostenere che il vero “draghicidio” lo avevano fatto Salvini e Berlusconi, mica Conte e i Cinquestelle. E, poiché questa destra per loro non è mai parca di nefandezze, la propaganda ci ha aggiunto anche la salsa della spy story filorussa.

La spy story raccontata da La Stampa

Ora quella tesi viene sparata a tutta pagina da La Stampa, che ci fa il titolo di apertura del giornale e in un pezzo firmato da Jacopo Iacoboni riferisce di un rapporto dell’intelligence. Insomma, ci sarebbe il faro dei servizi a illuminare queste torbide manovre. Che, nello specifico, consisterebbero nel fatto che l’uomo che stava preparando il viaggio di Salvini a Mosca (che nelle intenzioni del segretario leghista doveva favorire la pace in Ucraina), l’ex deputato forzista, oggi consulente, Antonio Capuano, per organizzare la trasferta, intratteneva rapporti con l’ambasciata russa in Italia e che, nell’ambito di questi rapporti, il funzionario russo Oleg Kostyukov gli avrebbe chiesto se i ministri leghisti erano «intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi».

Il coro scandalizzato della sinistra: «Inquietante, Salvini spieghi»

Il resto sono intrecci di date, di circostanze politiche italiane e internazionali, donne fatali, figuri che arrivano direttamente dalla formazione sovietica e, ovviamente, l’Svr, il servizio segreto estero russo che deriva dal fu Kgb. Molto più di quanto basti per scatenare il carrozzone complottista della sinistra, che del resto, come detto, su questo tema stava già scaldando i motori da giorni. Da Enrico Letta a Luigi Di Maio è stato tutto un «inquietante, Salvini spieghi!» (nel senso che entrambi hanno proprio usato le stesse parole, ndr). Carlo Calenda, invece, anche in questa occasione ha voluto dimostrare di essere diverso e allora ha detto che lui non ha mica bisogno che Salvini spieghi, perché «è chiarissimo che Salvini è filo Putin». Ovvio, poi, che un po’ tutti, Italia Viva compresa, abbiano invocato il Copasir.

Salvini: «Gravissimo diffondere queste fake news»

Salvini, che stamattina aveva detto con tutta la naturalezza possibile che «siamo europeisti e atlantisti, ma questo non significa non volere buoni rapporti con Putin», a un certo punto s’è stufato e ha rimesso a posto le cose. «È gravissimo che qualcuno diffonda fake news», ha detto il segretario della Lega, invitando a essere «seri» e anticipando che «a livello istituzionale verrà smentito tutto quello che è stato pubblicato». «Siccome si parla di servizi italiani non risulta nulla di simile», ha aggiunto il leader della Lega, parlando della vicenda come del frutto del «nervosismo» di una «sinistra divisa, litigiosa e disperata».

Gabrielli smentisce “La Stampa”: «Indiscrezioni prive di fondamento»

«Mi risulta che a breve arriverà una smentita istituzionale, quindi avrete vissuto tre ore di fantasy», ha ribadito Salvini, poco prima che arrivasse la smentita del sottosegretario Franco Gabrielli, che ha la delega ai servizi. «Le indiscrezioni apparse sul quotidiano La Stampa, in merito all’attribuzione all’Intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’avvocato Capuano e rappresentanti dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il governo Draghi, sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli apparsi nei mesi scorsi», ha spiegato Gabrielli.

Lollobrigida: «L’Italia è dalla parte dell’Occidente»

«L’Italia è dalla parte dell’Occidente. Noi siamo fortemente al fianco dei nostri alleati perché è giusto e perché è utile. Nel nostro programma di governo avremo parole chiare su questo. Piuttosto è la sinistra che dovrebbe chiarire quali sono le sue alleanze, anche locali visto che ci sono forze che hanno posizioni ambigue», ha commentato il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, sottolineando che «la richiesta di verificare è legittima e indubbia, ma non credo che nessuno abbia remato contro questo Paese e contro Occidente». Antonio Tajani, poi, sottolineando a sua volta che non ci sono dubbi sulla collocazione geopolitica della coalizione, ha chiarito: «Mi pare che sia in atto una campagna denigratoria contro il centrodestra. Questo è un buon segno perché vuol dire che la sinistra è in difficoltà».

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