Le minacce di morte a Lo Voi nel ’92, il Csm desecreta gli atti: arrivò una telefonata…

20 Lug 2022 16:03 - di Paolo Lami

In occasione del trentennale delle stragi mafiose, il Csm desecreta gli atti da cui emerge che, nel ‘92, pochi giorni dopo la strage di Capaci, arrivò una telefonata in Questura in cui si diceva che sarebbe accaduto qualcosa a un giudice che abita in una determinata via di Palermo e quel giudice era Francesco Lo Voi, l’attuale Procuratore capo di Roma.

Il Csm ha autorizzato la pubblicazione dei verbali secretati delle audizioni dei magistrati della Procura di Palermo condotte tra il 28 e il 31 luglio 1992 dal Gruppo di Lavoro per gli interventi del Csm relativi alle zone più colpite dalla criminalità organizzata.

La decisione di rendere note le minacce subite da Lo Voi è stata deliberata dal Plenum all’unanimità, su proposta del comitato di presidenza il quale, ha detto il vicepresidente David Ermini, ritiene che “la pubblicazione di tali atti sia utile ed opportuna per completare il quadro dell’informazione di tutti i cittadini in ordine a vicende che hanno segnato in maniera significativa la storia del Paese culminando con l’estremo sacrificio di magistrati che hanno strenuamente perseguito la difesa della legalità democratica”.

A raccontare delle minacce ricevute era stato lo stesso Lo Voi nell’audizione del 29 luglio 1992 davanti al Csm.

“Verso i primi di giugno – racconta Lo Voi – non ricordo se il 6, il 7 o l’8 giugno, alle nove meno cinque del mattino, io stavo per scendere da casa quando arriva una telefonata dalla Questura. Mia moglie prende la telefonata e quel funzionario le dice: ‘Dica a suo marito di non muoversi da casa perché abbiamo appena ricevuto una telefonata dicendo che dovrebbero fare qualcosa a un giudice che abita in via …, che è la strada dove sto io. Non si allarmi, non si preoccupi”.

“Allora io telefono al Procuratore per avvertirlo che intanto ritardavo – dice – e lui si è interessato dicendomi ‘Non ti preoccupare, telefono subito al Questore e mi faccio dire cosa stanno facendo e ti richiamo”.

Poi racconta che nella telefonata successiva il Procuratore capo gli confermò della minaccia. E gli dice di “stare tranquillo”. Ma pochi giorni prima c’era stata la strage di Capaci. In quei giorni, come ha raccontato Lo Voi al Csm, era preoccupato per le figlie che gli chiedevano di Falcone e Borsellino.

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