L’esultanza della Aspesi per la separazione Totti-Blasi: “Finalmente una buona notizia!”. Ma che roba è?

12 Lug 2022 16:12 - di Riccardo Angelini

Natalia Aspesi ha ormai raggiunto la venerabile età in cui non ci si preoccupa tanto di quel che si dice e si scrive. Tutto è scusato e scusabile, dunque. Tuttavia il suo commento alla separazione di Francesco Totti e Ilary Blasi merita una segnalazione. La nota giornalista esordisce così nel suo articolo su Repubblica: “Finalmente una buona notizia! Si sono separati”.

Aspesi insomma dal gossip si eleva all’ideologia. Che è sempre la stessa: progressista e antifamilista. “E’ finita la favola, viva la normalità”. Come se non potessero esistere coppie normalissime che decidono di non separarsi e restano dignitosamente felici. O, meglio, come se un lungo menage familiare fosse, addirittura, anormale.

“Trovo la separazione dei due amabili divi molto rasserenante – scrive Aspesi –  Perché è la storia di una coppia tradizionale, niente di moderno, composta da un uomo e una donna, con tre figli (17, 15, 6 anni), che dopo 17 anni di matrimonio ce la fa ad uscire dalla prigione dei doveri della celebrità e dalla fallace promessa del per sempre: e riesce a prendere una decisione impopolare (secondo il popolo che vuole sante le celebrità), e per loro certamente dolorosa e segno di un privato fallimento, ma anche di scelta di normalità, quindi di libertà”. Ma la libertà è anche quella di decidere di restare uniti. Non è che il matrimonio debba significare necessariamente “prigione”. E poi tutto questo rasserenarsi, quando di mezzo ci sono tre figli che di sicuro non la prenderanno benissimo, non se lo poteva risparmiare?

Evidentemente no, perché – perfettamente in linea con la mission di Repubblica – la Aspesi è corrucciata se una coppia felice con figli resta sposata e magari giudica vero amore solo quello “trasgressivo” e fluido.  Una linea editoriale che Repubblica del resto rivendica con orgoglio, come ha fatto in occasione della partecipazione al Pride di Roma.

Tra l’altro l’obiettivo è anche sbagliato. Totti e Ilary non sono infatti icone della famigliola italiana felice e prolifica. Loro sono due divi. Belli, ricchi e famosi. Prenderli a modello come metafora della famiglia presepiale è un errore prospettico di un certo rilievo. Ma tant’è. Sarebbe stato meglio relegare nella sfera del gossip estivo la notizia con corredo dell’immancabile “si separano? E chissenefrega. Fatti loro”.

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