Marmolada, due radar per monitorare valanghe e frane. I geologi: la colpa è del riscaldamento globale
La tragedia della Marmolada è causato da un fenomeno in atto innegabile, anche senza scadere nel catastrofismo. Un fenomeno che “rientra in quegli equilibri che si stanno modificando velocemente in seguito ai cambiamenti climatici. Le temperature non erano alte solo domenica, ma sono più alte da mesi. Gli effetti del cambiamento climatico riguardano la rottura molto veloce degli equilibri che si sono creati in natura in periodi molto lenti. Quello che abbiamo visto è solo un aspetto. Altri effetti li vediamo in pianura, dove i fiumi sono senz’acqua, o sulla costa, dove ci sono problemi di sollevamento del livello del mare, quindi la salinizzazione delle falde costiere”. Lo spiega Antonello Fiore, geologo e presidente nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale.
I geologi: la colpa è del riscaldamento globale
“Gli scenari a cui assistiamo oggi sono stati tracciati da diverso tempo dagli scienziati. Bisognava aumentare la consapevolezza che nelle aree montane si possono verificare fenomeni del genere anche in Italia e dobbiamo aspettarcene altri in futuro. Eventi del genere in Italia non si sono mai verificati prima. Le alte temperature dei mesi scorsi e la mancanza di manto nevoso che protegge il ghiacciaio lasciavano pensare che probabilmente ci sarebbe stato un aumento della parte di ghiaccio che si sarebbe fuso”, prosegue.
Due radar per monitorare la Marmolada
A monitorare i movimenti sospetti della Marmolada saranno da oggi due radar: “uno per captare i movimenti rapidi tipici delle valanghe, un altro invece per sorvegliare quelli più lenti tipici delle frane”. A installarli, questa mattina, saranno alcuni tecnici tra cui Nicola Casagli, professore di Geologia applicata all’Università di Firenze e al servizio della Protezione civile in caso di grandi disastri come quello che domenica ha provocato 7 morti, 8 feriti e 13 dispersi in quella che, tecnicamente, è una “valanga di ghiaccio”.