Marmolada, trovati altri resti umani. Attesa per l’esame del Dna richiesto al Ris di Parma
Sono stati trovati altri resti umani dai soccorritori impegnati per il secondo giorno consecutivo nelle ricerche via terra sulla Marmolada, rivela l’Adnkronos che cita fonti investigative.
Solo l’esame del Dna, su cui lavorano i carabinieri del Ris di Parma, potrà dare una risposta sull’identità dell’escursionista individuato ora e travolto domenica 3 luglio da una valanga di ghiaccio e rocce.
Al momento il bilancio ufficiale è fermo a dieci vittime, di cui quattro ancora senza nome.
Ma la lista dei decessi potrebbe fermarsi a 11 se i corpi non identificati dovessero appartenere ai cinque dispersi, due coppie venete e un 22enne, reclamati dalle famiglie.
Per avere un bilancio ufficiale tuttavia bisognerà attendere ancora domani o domenica quando dai laboratori del Ris arriveranno le risposte scientifiche.
Le ricerche via terra sono riprese stamattina nell’area interessata dal distacco del ghiacciaio della Marmolada, a valle della colata, dove domenica 3 luglio sono stati travolti dalla valanga una decina di escursionisti.
All’alba, dopo un veloce briefing, l’l’elicottero ha riportato in quota gli operatori per ispezionare la parte più bassa del distaccamento dove le condizioni di sicurezza sono maggiori e dove ‘sentinelle‘ e sirene garantirebbero la possibilità di fuga in caso di nuovi crolli.
A lavoro ci sono 14 soccorritori con due cani della Guardia di finanza che andranno avanti per qualche ora, poi si continuerà a ispezionare la zona con i droni, più sicuri quando le temperature sul ghiaccio aumentano.
Ieri gli operatori sono riusciti a individuare e recuperare la decima vittima della slavina.
Il bilancio è di sei vittime identificate: tre veneti (Filippo Bari, Paolo Dani e Tommaso Carollo), una donna trentina (Liliana Bertoldi) e due turisti della Repubblica Ceca (Pavel Dana e Martin Ouda) mentre cinque restano le persone reclamate: i coniugi Davide Miotti ed Erica Campagnaro, i fidanzati Manuela Piran e Gianmarco Gallina, e il 22enne Nicolò Zavatta; non è escluso che siano fra i corpi già recuperati dai soccorritori e che quindi all’appello manchi solo un disperso.
Le ricerche si concentrano a a valle del distacco del seracco di Punta Rocca, sulla Marmolada.
Le operazioni – che vedono impegnati donne e uomini del Soccorso alpino e speleologico Trentino, Soccorso alpino della guardia di Finanza con due unità cinofile, Centro addestramento alpino di Moena della polizia, Corpo vigili del fuoco permanente di Trento e la squadra di soccorso alpino dei carabinieri – sono iniziate alle 6.15 e proseguiranno “finché le condizioni meteo di sicurezza lo renderanno possibile”.
La stabilità del ghiaccio viene monitorata in diretta dagli esperti del Centro per la Protezione civile dell’Università di Firenze, che collaborano con l’Ufficio previsioni e pianificazione della Provincia autonoma di Trento, attraverso i dati raccolti da radar interferometrici e doppler installati a inizio settimana per poter registrare eventuali movimenti anomali del massiccio.
Per ora il ghiacciaio sembra tenere, ma non si possono escludere altri crolli.