Meloni: «Draghi pretende i pieni poteri, ma in democrazia l’investitura la dà il popolo»
“Draghi arriva in Parlamento e di fatto pretende pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto. Non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del Pd”. È il primo commento a caldo di Giorgia Meloni su Facebook sulle comunicazioni al Senato del premier dimissionario. Che di fatto si è detto disponibile a restare sotto il pressing (“che non ha precedenti”, ha detto) della società civile, delle categorie, del mondo dello sport e della scuola. Insomma una investitura virtuale ‘dal basso. “Ma sono le autocrazie che rivendicano di rappresentare il popolo senza bisogno di far votare i cittadini, non le democrazie occidentali”, avverte la leader di Fratelli d’Italia. “Non intendiamo assecondare questa pericolosa deriva. Decidano gli italiani del proprio futuro, non questo Parlamento delegittimato e impaurito. Elezioni subito”.
Meloni: Draghi vuole pieni poteri e gli italiani?
Nel caos generale tra sorrisetti dei leader di partito, no comment e conciliaboli incrociati la linea della Meloni non si muove di un centimetro dal giorno delle dimissioni (farsa?) di SuperMario. Per FdI la legislatura è giunta al capolinea. Se è vero, come Draghi ha detto, che il patto di fiducia è venuto meno l’unica strada da percorrere è quella del voto anticipato.Diverso il discorso per la Lega che ora si trova in un cul de sac. Che cosa farà Salvini dopo aver detto, insieme a Forza Italia, mai più al governo con i 5Stelle? Il leader leghista non parla. Di prima mattina aveva accontentato i cronisti con un generico “Sarà una bella giornata”. Frase sibillina. Appena terminato il discorso di Draghi, invece, ha convocato riunione a Palazzo Madama. Con parlamentari, ministri e sottosegretari. Per continuare l’ascolto e l’approfondimento del segretario, fanno sapere dalla Lega. Che anche nelle ultime ore ha avuto colloqui con amministratori locali, imprenditori. Rappresentanti di categorie professionali e sindacali.
Vertice del centrodestra di governo da Berlusconi
Il collegamento con Silvio Berlusconi è costante, fanno sapere i leghisti. Infatti all’ora di pranzo è previsto il vertice del centrodestra di governo dal Cavaliere. Che aspetta gli alleati a Villa Grande intorno alle 13. Non sarà una riunione facile dopo il vertice notturno con Salvini, Cesa e Lupi finito intorno alla una. Sul tavolo: le comunicazioni fiduciarie dell’ex governatore della Bce. Che saranno passate al setaccio per decidere il da farsi. Non sono pochi i passaggi che avrebbero scontentato Fi e Lega. Nel suo intervento sferzante Draghi non ha risparmiato nessuno, si lascia scappare un parlamentare azzurro di lungo corso. Che vede la trattativa un po’ in salita a questo punto. La posizione della Lega si fa di ora in ora più difficile. A mezzogiorno, intanto, il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Paolo Barelli, ha riunito i suoi parlamentari per fare il punto della situazione. E provare a ricompattare il gruppo diviso tra i “sovranisti” e l’ala più governista pro Draghi bis capitanata da Carfagna, Gelmini e Brunetta