Mosca bombarda Odessa dopo l’accordo sul grano. Kiev: «Uno sputo in faccia a Onu e Turchia» (video)
A meno di 24 ore dalla firma dell’accordo per l’esportazione del grano, che Ucraina e Russia hanno siglato con Onu e Turchia, Mosca ha lanciato quattro missili su Odessa, una delle tre città i cui porti sono inclusi nell’accordo, insieme a Chornomorsk e Yuzhnoye. Due missili sono stati intercettati e abbattuti dalla contraerea, due sono andati a segno, colpendo, secondo quanto riferito da fonti ucraine, il porto commerciale e provocando dei feriti. L’accordo, che i due Paesi hanno formalmente siglato in maniera indipendente con Ankara e con l’Onu, prevede tra l’altro l’impegno di Mosca a non colpire i porti di esportazione del grano.
La reazione di Kiev: «Come uno sputo in faccia a Onu e Turchia»
«Ieri è stata concordata l’esportazione di grano ucraino via mare e oggi i russi stanno colpendo il porto di Odessa. Questa è la dicotomia della diplomazia russa», ha scritto su Twitter il capo dell’Ufficio del presidente dell’Ucraina, Andriy Yermak, aggiungendo che Mosca «sta sistematicamente creando una crisi alimentare, facendo di tutto per far soffrire le persone». L’ambasciata ucraina ad Ankara ha diramato un comunicato in cui si legge che «è sostanzialmente come se Putin avesse sputato in faccia del Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, e del Presidente turco, Recep Yayyip Erdogan», sollecitando «Onu e Turchia a garantire che la Russia adempia ai suoi impegni».
#SONDAKİKA
Rusya, Tahıl sevkiyatının yapılacağı Odessa limanını 4 seyir füzesi ile vurdu.-ATATÜRK ne demişti.?
Buğdayını, Sütünü, Etini, Bilimi ve Sanatını Kendin ürettiğin Sürece Özgürsün..! pic.twitter.com/jdOG4D80US— Atakan Özdemir🕊 (@Atakanchp01) July 23, 2022
«Un brutto segnale», ma gli «accordi speculari» tengono
Intervistata dall’agenzia di stampa Adnkronos, la vice ministra ucraina delle Infrastrutture, Alexandra Azarkhina, ha comunque chiarito che l’attacco non è di per sé motivo di annullamento dell’accordo o, più correttamente, dell’«”iniziativa”, dal momento che non abbiamo firmato documenti con la Russia, ma con la Turchia e l’Onu, che a loro volta li hanno sottoscritti con la Russia. Questi accordi “speculari” – ha spiegato l’esponente del governo ucraino – sottintendono che l’Ucraina non può fidarsi della Russia, da momento che è ancora pienamente in corso l’invasione del nostro Paese. Invece, ci fidiamo molto dei nostri alleati, dell’Onu e del fatto che questo accordo goda del sostegno dei principali Paesi mondiali».
La firma di ieri, ha aggiunto, è «molto importante» e l’auspicio è che «sia un punto di partenza verso la pace». «Ma ciò che davvero ci dà speranza è aver firmato l’accordo secondo le nostre condizioni», ha aggiunto, ribadendo che «la migliore garanzia di sicurezza per noi, dipende dalla possibilità cha abbiamo di proteggerci. Portare avanti dei negoziati da una posizione di forza rende possibili anche garanzie di navigazione più sicure». Certo, ha precisato Azarkhina, il bombardamento di oggi è «una contraddizione rispetto alla firma di ieri» e, benché le strutture portuali non siano danneggiate, «si tratta comunque di un brutto segnale». Kiev si aspetta a questo punto «una reazione da parte dell’Onu, così come il suo sostegno e quello dei nostri alleati».
La «ferma condanna» di Onu e Ue all’attacco a Odessa
Sulla questione sono intervenuti sia il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, sia l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell. «Il segretario generale (dell’Onu, ndr) condanna in modo inequivocabile gli attacchi di oggi contro il porto di Odessa. La piena attuazione dell’accordo da parte della Federazione russa, di Ucraina e Turchia è imperativa», si legge in una nota del vice portavoce di Guterres, Farhan Haq. «L’Ue condanna fermamente l’attacco missilistico russo al porto di Odessa. Colpire un obiettivo cruciale per l’esportazione di grano il giorno dopo la firma degli accordi di Istanbul è particolarmente riprovevole e dimostra ancora una volta il totale disprezzo della Russia per il diritto e gli impegni internazionali», ha scritto su Twitter Borrell.