Mosca recluta insegnanti da mandare nelle scuole ucraine per “correggere” l’istruzione degli studenti
Mosca ha deciso di reclutare centinaia di insegnanti da inviare nelle zone controllate dalla Russia in Ucraina per fornire una ”corretta” istruzione agli studenti.
Ai docenti, che dovranno entrare in servizio all’inizio del nuovo anno scolastico, Mosca ha promesso uno stipendio di oltre 2.900 dollari al mese a fronte di una media degli insegnanti che vengono usualmente pagati circa 550 dollari.
Secondo il messaggio diramato dalla Russia e classificato come ”urgente” gli ”insegnanti necessari per le regioni di Zaporizhzhia e Kherson per il periodo estivo” avranno uno stipendio di “8.600 rubli al giorno. Il lavoro consiste nel preparare le scuole per il nuovo anno scolastico”.
Un’ora dopo un altro messaggio è stato rivolto ai ”cari insegnanti: c’è qualcun altro che vole aiutare i colleghi? Queste regioni sono sicure. Per favore rispondete velocemente”.
Gli appelli sono stati resi noti dal Washington Post. Che li ha ricevuti dall’Alliance of Teachers, un gruppo indipendente in Russia.
Ad attirare gli insegnanti è lo stipendio alto, oltre che l’alloggio gratis.
“Va bene tutto, però questi viaggi non porteranno a nulla di buono’”, ha detto un insegnante al Washington Post, a condizione di anonimato.
La Russia sta conducendo un intenso sforzo di russificazione nelle regioni che ha occupato in Ucraina, modificando la storia e negando anche la lingua. Il 28 giugno scorso il ministro dell’Istruzione russo Sergei Kravtsov era stato chiaro: in Ucraina il sistema dell’educazione ”deve essere corretto”.
Secondo un elenco pubblicato sul sito web del ministero dell’Istruzione del Daghestan, e poi rimosso, quasi 250 insegnanti, di cui 57 della repubblica della Russia meridionale, si sono iscritti per andare in Ucraina.
Tra le loro destinazioni ci sono le regioni separatiste di Luhansk e Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson.
Il ministero russo ha pubblicizzato un enorme aumento di stipendio: ottomila rubli al giorno, circa 137 dollari, in aggiunta agli stipendi già esistenti per chi andrà in Ucraina.
A partire da settembre, quindi, gli insegnanti russi terranno nuove lezioni intitolate ”Dialoghi su cose importanti” che dovranno seguire le linee del governo su quello che gli studenti dovranno imparare sulla guerra in Ucraina e gli ultimi eventi.
Un approccio che ricorda la ”politinformation” dell’Unione sovietica e che, se seguiranno la linea Putin, rifletteranno la tesi del ”genocidio” commesso degli ucraini ”nazisti”.
Gli sforzi del Cremlino vanno ben oltre la scuola. Ha già preso il controllo della la rete della telefonia mobile ucraina e dei media nelle zone dominate dai russi, mentre continua la propaganda di Mosca sulla “denazificazione” del Paese.
Un decreto firmato dal presidente russo Vladimir Putin prevede inoltre che gli ucraini si dotino di passaporti russi.
Inoltre per settembre sono previsti referendum nelle zone dell’Ucraina occupate per verificare se vogliono ”unirsi” alla Russia.
Mosca ha anche aperto uffici a Kherson e Melitopol dove gli ucraini possono registrare i neonati “in conformità con la legge russa“, ottenere documenti russi e richiedere i pagamenti del welfare.