Orban: con Trump e Merkel la guerra non ci sarebbe mai stata. Per la pace ci vogliono altri leader
Viktor Orban è convinto che la guerra in Ucraina non ci sarebbe stata se ci fossero stati ancora Angela Merkel e Donald Trump.
Davanti a a migliaia di sostenitori nella città rumena di Baile Tusnad, dove si è definito un “difensore” dell’identità culturale e politica dell’Ungheria contro la burocrazia di Bruxelles, il premier ungherese accusa l’Unione Europea di voler imporre i propri valori al suo Paese.
Fortemente critico sulla strategia di Bruxelles, come peraltro quella di Washington, nella guerra contro l’Ucraina, che ignora le preoccupazioni di Mosca per la vicinanza della Nato ai confini della Russia Orban ha avvertito che “la forza, il prestigio e la capacità d’azione dell’Occidente stanno svanendo”. E, come fatto in precedenza, Orbán ha indicato il miliardario ungherese-americano George Soros come il vero artefice della politica europea.
“Non ci sarà cessate il fuoco e non ci sarà pace senza un negoziato russo-americano perché Mosca non vuole più discutere con i leader europei, che non sono riusciti a far rispettare gli accordi di Minsk del 2015. Pertanto, i negoziati di pace saranno possibili solo nel 2024, dopo le elezioni presidenziali negli Usa“.
“I russi hanno avanzato una richiesta di sicurezza molto chiara, che hanno inviato alla Nato e agli Stati Uniti, chiedendo che l’Ucraina non diventi mai membro della Nato. La Nato – ha spiegato Orban – ha rifiutato e non vuole discuterne. Ecco perché la Russia sta cercando di imporsi con le armi”.
“Lascia vivere loro come vogliono, ma lascia vivere anche noi”, ha aggiunto Orbán in relazione a un caso aperto della Ue contro una legge ungherese che limita le informazioni su questioni della comunità Lgbtq.
”Invece del transgender, abbiamo solo la Transilvania”, ha aggiunto, alludendo anche allo status di questa regione rumena, storicamente legata all’Ungheria.