Papa Francesco: «Il mio futuro? Lasciamo che lo dica Lui lassù, non mai avrei immaginato di finire qui»
Il futuro del Papa? «Lasciamo che lo dica Lui lassù». È la risposta di Bergoglio nel corso dell’intervista all’agenzia argentina Telam: «Bergoglio non avrebbe mai immaginato di finire qui. Mai», dice Papa Francesco parlando della sua elezione a Pontefice. «Sono arrivato in Vaticano con una valigetta, con i vestiti che avevo addosso e poco più. Inoltre, – racconta, come riporta l’Adnkronos – ho lasciato a Buenos Aires le prediche preparate per la Domenica delle Palme. Ho pensato: nessun Papa inizia il suo ministero la Domenica delle Palme, quindi tornerò a casa il sabato».
Papa Francesco: «Mai avrei immaginato che sarei stato qui»
«In altre parole, non avrei mai immaginato che sarei stato qui. E quando vedo il Bergoglio di lì e tutta la sua storia, le fotografie parlano da sole. È la storia di una vita che è andata avanti con molti doni di Dio, molte mancanze da parte mia, molte posizioni non tanto universali. Nella vita si impara a essere universali, a essere caritatevoli, a essere meno cattivi. Credo che tutte le persone siano buone. In altre parole, vedo un uomo che ha camminato, che ha preso una strada, con alti e bassi, e tanti amici lo hanno aiutato a continuare a camminare».
Papa Francesco: «L’Onu non ha alcun potere di fermare la guerra»
Papa Francesco affronta anche altri temi. «Dopo la Seconda Guerra mondiale c’era molta speranza nelle Nazioni Unite. Non voglio offendere, so che ci sono ottime persone che lavorano, ma su questo punto non hanno il potere di imporsi», denuncia ancora una volta.
«Contribuiscono sì a evitare guerre, e penso a Cipro, dove ci sono truppe argentine – prosegue Bergoglio –. Ma per fermare una guerra, per risolvere una situazione di conflitto come quella che stiamo vivendo oggi in Europa, o come quelle vissute in altre parti del mondo, non hanno alcun potere. Senza offesa. E solo che la costituzione di cui dispongono non da loro potere». Nel mondo, osserva il Pontefice, «ci sono alcune istituzioni benemerite che sono in crisi o, peggio ancora, che sono in conflitto. Quelle in crisi mi fanno sperare in un possibile progresso. Ma quelle in conflitto sono impegnate a risolvere questioni interne. In questo momento servono coraggio e creatività. Senza questi due elementi, non avremo istituzioni internazionali che possano aiutarci a superare questi gravissimi conflitti, queste situazioni di morte».
«C’è il diritto di difendersi»
«In guerra si uccide», va ripensato il concetto di «guerra giusta. Una guerra è una crudeltà al giorno. In guerra non si balla il minuetto, si uccide. E c’è un’intera struttura di vendita di armi che la favorisce». Nell’intervista all’agenzia argentina Telam affronta anche il tema del conflitto in Ucraina, che rientra nella “guerra mondiale a pezzi” da lui spesso denunciata.
«Qualcuno esperto di statistiche mi ha detto, non ricordo i numeri, che se non si fabbricassero armi per un anno, non ci sarebbe più fame nel mondo – sottolinea Papa Francesco –. Credo sia giunto il momento di ripensare il concetto di guerra giusta. Ci può essere una guerra giusta, c’è il diritto di difendersi, ma il modo in cui il concetto viene usato oggi deve essere ripensato».
«Ho affermato che l’uso e il possesso di armi nucleari è immorale. Risolvere le cose con una guerra significa dire no alla capacità di dialogo, di essere costruttivi, che gli uomini hanno. Questa capacità di dialogo è molto importante. La guerra è essenzialmente una mancanza di dialogo».