Primo sondaggio dopo la caduta di Draghi, Meloni in vetta. Clamoroso sorpasso: FI supera il M5S
Il primo sondaggio a scioglimento delle Camere “ancora caldo” premia, e di molto, Giorgia Meloni. Da oggi siamo ufficialmente in campagna elettorale, si vota il 25 settembre e i sondaggi saranno manna per i talk show che stanno già ridefinendo un piano editoriale estivo in vista dell’imminente appuntamento con le urne. Ci sono i sondaggisti di Tecnè a Zona Bianca su Rete 4. Giuseppe Brindisi ha lanciato una rilevazione Tecnè “dell’ultimo minuto” sulle intenzioni di voto degli italiani. Nessuna sorpresa per Fratelli d’Italia che si attesta al 23,5 per cento, massimo storico da quando ha iniziato la cavalcata trionfale rilevazione dopo rilevazione. Una conferma. La leader di FdI può guardare alla data del 25 aprile con la serenità necessaria della coerenza delle sue posizioni.
Il sondaggio Tecnè incorona la Meloni. In calo la Lega di Salvini
Segue il Pd di Enrico Letta, al 23,1%, che, al contrario della leader di FdI, dovrà affrontare una campagna elettorale però molto complicata. Se da una lato ha dichiarato che con il M5S molto si è rotto (“Questa crisi lascia il segno”); dall’altro il campo largo è ancora una nebulosa litigiosa piena di paletti “ad excludendum” tra gli attori protagonisti, Azione, +Europa, Renzi, dimaiani. Senza contare che il cantiere centrista che si sta già contendendo le “spoglie” di Mario Draghi sarà una variabile ancora da sondare.
Sondaggio Tecnè, il sorpasso clamoroso: FI supera il M5S
Coesa, al contrario, è la visione del centrodestra. Al netto di qualche situazione da sistemare – il caso Sicilia in primis e il patto “anti-inciucio” chiesto da FdI- si tratta di una coalizione vera e non di un cantiere aperto; collaudata nel governo di molte regioni. Il sondaggio Tecnè non sorride per ora alla Lega di Salvini, attestata sotto la cosiddetta soglia psicologica del 15%: al 14,6%. Forza Italia si conferma a doppia crifra, al 10,6%. Il partito di Berlusconi affettuerebbe il sorpasso clamoroso del Movimento 5 Stelle, sempre più partito di Conte dopo la scissione di Di Maio, sprofondato al 9,4%. Un’ecatombe.
I cespugli
Seguono i cespuglietti che potrebbero condizionare le scelte e le alleanze di Letta: Azione di Calenda al 4,9%, Sinistra italiana al 4,1% e Italia Viva di Renzi appena al 2,8 per cento. Il sondaggio registra al momento un il bacino di astensionisti davvero preoccupante: il 45% dice che non voterà o non sa (ancora) per chi votare.