Proporzionale: Letta ci pensa, Conte lo dice. Ma Gasparri li gela: «Perderete con la legge attuale»
Riemerge e s’interra come un fiume carsico: parliamo della legge elettorale. Un tema riportato ora alla luce del sole dalla difficoltà del Pd di trovare una quadra al campo largo vagheggiato da Enrico Letta. Prova ne sia il pressing che in queste ore gli esponenti dem stanno esercitando ai fianchi di Conte e del M5S affinché rifuggano ogni tentazione di uscire dal governo. Decisione invero assai improbabile, ma non del tutto impossibile. Dovesse realizzarsi, Letta dovrebbe abbandonare il campo largo e tuffarsi sul proporzionale. Ovviamente, non può farlo senza il centrodestra. Di una sua parte, almeno. Ma è una strada in salita. E il segretario del Pd lo sa, tanto è vero che il messaggio da lui lanciato dal convegno della Cgil (“Il lavoro interroga“) in corso a Roma appartiene più alla politologia che alla politica.
Il proporzionale come alternativa al “campo largo”
«Il tasso di democraticità del nostro sistema – ragiona infatti Letta – sta scendendo sempre più in basso. I cittadini non partecipano perché ritengono di non poter incidere nelle scelte… È un problema che si sta acuendo. La politica ha grandi responsabilità e la crisi della rappresentanza è collegata con quella della rappresentatività». E chi potrebbe dargli torto? Stesso posto, stesso tema. Ma dove Letta si è mostrato reticente, Conte si rivela fin troppo esplicito. A suo giudizio, infatti, la strada da imboccare è «sicuramente una legge proporzionale» anche in vista della prossima legislatura, quando – ricorda – entrerà in vigore il taglio del numero dei parlamentari.
Bernini (FI): «Il Pd pensa solo alla propria convenienza»
Sembra il gioco della parti, nel senso che le esplicite parole del capo politico grillino rispecchiano anche il pensiero del segretario dem. Di tanto, almeno, sembra convinto Maurizio Gasparri. «Enrico Letta – dichiara il senatore di Forza Italia – vorrebbe il proporzionale per governare sempre senza vincere mai. Si rassegni. Perderà con la legge elettorale attuale, che resterà in vigore». Gli fa eco la collega di partito Anna Maria Bernini. «Ora che il campo largo appare sempre più un progetto velleitario – rileva la capogruppo al Senato -, a sinistra si stanno moltiplicando le spinte per il ritorno al proporzionale, individuato come l’antidoto alla crisi di rappresentatività della politica. Ma si tratta in tutta evidenza – conclude –di una proposta dettata dalla convenienza, incompatibile con le drammatiche emergenze che il Paese sta affrontando».