Renzi annuncia la fiducia a Draghi, ma il suo è già un comizio elettorale: «Daremo casa ai riformisti»

20 Lug 2022 18:44 - di Federica Parbuoni
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«Oggi o si va avanti con Draghi o si va a casa». Matteo Renzi, nelle repliche alle comunicazioni di Mario Draghi, ha annunciato la fiducia, ma ha anche chiarito che, per lui, non ci sono alternative all’attuale premier. «Guardando al futuro, voteremo la fiducia al presidente Draghi, consapevoli che oggi finisce il teatrino, che oggi è l’ultima puntata del reality show», ha spiegato il leader di Italia Viva, ringraziando Draghi e dimostrando di sentirsi già in campagna elettorale.

Draghi all’attacco di Pd e campo largo: «Come potete allearvi col M5S?»

Renzi nel suo intervento, infatti, mentre da un lato illustrava scenari catastrofici da qui ai prossimi mesi, con la crisi alimentare preminente anche rispetto alla crisi energetica, dall’altro  dispiegava il suo intervento su un’analisi rispetto a quanto nessuno dell’attuale maggioranza si salvi, tranne, naturalmente, Italia Viva. Dopo aver ringraziato Draghi per «aver cambiato il passo sulla gestione sbagliata dell’emergenza Covid», fatta di «banchi a rotelle e ventilatori mal funzionanti», dunque, rispetto al governo Conte, Renzi è andato all’attacco del Pd, bombardandone le velleità campolarghiste. «Per le forze politiche da domani mattina nulla sarà più come prima. Io non so – ha sottolineato – amici e compagni del Pd come, di fronte a questo disastro provocato dai vostri amici del campo largo, possiate ancora pensare di allearvi con il M5S».

Il siparietto con La Russa: «Stai sereno», «Quello sempre, Ignazio»

Quanto al centrodestra, ai «moderati del centrodestra», per Renzi, quello che «è accaduto oggi segna la loro scomparsa politica». Un passaggio sul quale c’è stato anche un siparietto con Ignazio La Russa. «Stai sereno», gli ha detto il senatore FdI. «Quello sempre, Ignazio, ti potrei chiedere i diritti, ma non lo farò», ha replicato Renzi, dando poi di fatto atto a La Russa della coerenza di FdI: «Comunque – ha detto – che La Russa sia contento è comprensibile, mi domando come possano esserlo quelli che pensavano di essere nel Ppe».

L’affondo contro il M5S: «Quelli della scatoletta di tonno…»

Soprattutto, però, per Renzi, «nulla sarà più come prima per quelli che sono venuti in Parlamento, raccontando di volerlo aprire come una scatoletta di tonno e passeranno alla storia parlamentare come i primi che aprono una crisi, poi non si dimettono e dicono agli altri di pensare solo alle poltrone». «Per forza – ha commentato il leader di Iv – loro sono i primi».

Da Renzi un comizio elettorale più che un intervento sulla crisi

Tutto questo per arrivare alla conclusione che solo Italia Viva, che aprendo la crisi del Conte II ha aperto la strada al governo Draghi, può essere interlocutore credibile per i riformisti. «Faremo di tutto – ha assicurato – per dare una casa e un tetto a coloro che sono contro i populismi e i sovranismi». Insomma, un comizio elettorale più che una dichiarazione di voto.

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