Salvini, il finto scoop della Stampa: si sapeva tutto dal 10 giugno ma la sinistra si scandalizza solo ora
Oggi il quotidiano La Stampa, anziché prendersela con Giorgia Meloni, cannoneggia Matteo Salvini con un finto scoop. Scrive infatti che l’avvocato Capuano – quello che stava preparando il viaggio di Matteo Salvini a Mosca poi naufragato -alla fine di maggio incontrò Oleg Kostyukov, importante funzionario dell’ambasciata russa. E costui avrebbe chiesto a Capuano se i ministri leghisti fossero «intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi».
Segue grande indignazione dell’ammucchiata progressista: Luigi Di Maio si è detto allarmato e non è stato da meno lo stesso Enrico Letta. “Le rivelazioni di oggi sulla stampa circa i legami tra Salvini e la Russia sono inquietanti – dice Letta – È una campagna elettorale che comincia nel peggiore dei modi perché c’è una chiarissima macchia. Chiediamo conto. Vogliamo sapere se è coloro che hanno fatto cadere il governo Draghi lo hanno fatto su mandato di una potenza straniera che oggi aggredisce e con cui non possiamo avere buoni rapporti. Salvini non è riuscito nemmeno a smentire, ha fatto una dichiarazione che non solo non è una smentita ma anzi conferma tutti i legami oscuri con Putin e la Russia. Noi chiediamo formalmente chiarezza al governo e porteremo la questione al Copasir. Anche Meloni dovrebbe fare chiarezza sui legami del suo alleato con la Russia”.
Ha ragione Letta: la campagna elettorale è già piena di veleni e anche di figuracce per il Pd. Perché le rivelazioni non sono di “oggi” ma furono pubblicate, pari pari, da La Verità di Maurizio Belpietro lo scorso 10 giugno a firma di Giacomo Amadori, che è il vicedirettore del quotidiano.
Ora, ciò che Letta deve spiegare, è come mai sia lui sia Di Maio e tutta la corte di indignati a gettone se ne sono fregati il 10 giugno delle conversazioni di Capuano con il funzionario russo mentre oggi mettono in primo piano questo finto “scoop” per attaccare la destra e per inventarsi che dietro la caduta del governo Draghi ci sarebbero i russi. Quando tutti sappiamo bene che il governo lo hanno fatto cadere Conte e il M5S. Che facevano Letta e Di Maio il 10 giugno? Non consultavano la rassegna stampa? Molto strano. Molto inverosimile.
E allora basta frottole, basta scoop all’amatriciana. Basta allarmismi di comodo. Perché se c’era un partito che metteva in forse la linea Draghi sulla guerra in Ucraina era quello guidato da Giuseppe Conte. Memoria corta dalle parti del Nazareno? Un po’ troppo per fare fessi gli italiani. Che non sono scemi.
Vi prego rimaniamo uniti così vinceremo e questa gente poi se ne starà zitta per cinque anni.