Sgarbi: «Draghi deve uscire di scena ora, se resta si logora e verrà dimenticato come Monti»

18 Lug 2022 9:08 - di Alessandra Parisi

Draghi fa bene ad andarsene adesso, se resta si autodistrugge. “La maggioranza resta molto solida, la fiducia nel governo c’è. Ma le dimissioni rispondono a un aspetto personale, quello relativo al destino di Draghi. Lui sa che se esce adesso resta nella storia”.  Vittorio Sgarbi, in una lunga intervista notturna a La Verità, fa il punto sullo tsunami politico di queste ore. Dopo l’assist di Conte al premier, secondo il critico d’arte.

Sgarbi: Draghi deve uscire di scena ora

L’ex governatore della Bce deve andare fino in fondo. “Chiude il suo percorso con un trauma. Ma con la prospettiva di quello che avrebbe potuto fare, se non glielo avessero impedito. Se, invece, va avanti per altri 6-8 mesi, si logora. Continuando a governare”, spiega Sgarbi, “si troverebbe davanti difficoltà forse insuperabili. E ne uscirebbe a marzo, o a maggio prossimi, come Mario Monti, che è stato completamente dimenticato”.

L’esecutivo è nato come un governo elettorale

Sgarbi smonta la narrazione di superMario, titano,  salvatore della Patria. Questo governo – osserva critico Sgarbi – è nato come un esecutivo elettorale: tengo insieme tutti, per essere eletto presidente della Repubblica. Poi è andata diversamente. Al critico d’arte questo esecutivo non piace, non è un mistero. Salva solo Draghi “come persona”. Basta guardare le cifre per capire che l’accanimento terapeutico sul governo non funziona. “È passato dal 75 al 50% di consensi. Che calano sempre di più”.

Di Maio è diventato come San Paolo

Tra gli errori imperdonabili di Mario aver lasciato Speranza al ministero della Salute. E l’incoronazione di Di Maio agli Esteri. Che adesso è il vero custode dell’ortodossia grillina per Sgarbi. “Il 5 stelle è Di Maio, quelli che sono fuori sono i coglioni di Conte”. Di Maio invece è in perenne ascesa. “Da scugnizzo napoletano, ragazzotto inutile, fanatico grillino senz’ arte né parte, ha avuto una conversione sulla via di Damasco: da Saulo è diventato Paolo. Si è sentito come San Matteo quand’è stato chiamato da Gesù. Ha incontrato un leader vero. È andato al governo come ministro degli Esteri e, da quel momento, ha cambiato vita. È diventato un altro uomo”.

I dubbi sul giorno della verità in Parlamento

Difficile dire cosa accadrà mercoledì, che cosa prevarrà nella scelta di Draghi, il tartarugone. Lle ambizioni personali o quelle di opportunità politica?  “Se pensa di dover salvare il Paese, magari resta. Se pensa a salvare il suo culo, lascia gli altri nella merda, approfittando della stupidità di Conte. Conte gli ha offerto inconsapevolmente un assist, perché è un cretino”. Alla fine, è la previsione di Sgarbi, “si lascerà ricattare psicologicamente dalle segreterie straniere, dalle pressioni di Ursula von der Leyen, di Joe Biden, del Vaticano, di Sergio Mattarella. Qui conta solo l’orgoglio: se esco adesso, resto Draghi; se esco tra sei mesi, divento come Monti, dimenticato e ignorato”.

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