Sgarbo di Draghi al centrodestra: vede Letta e poi va da Mattarella. Sconcerto di Lega e Forza Italia
Un’ora circa di faccia a faccia a Palazzo Chigi quello avuto in mattinata da Enrico Letta con Mario Draghi. Un incontro, specificano fonti di Palazzo Chigi, avvenuto su richiesta del segretario dem. Ma un incontro irrituale che ha irritato non poco gli altri partner di governo, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Riuniti a loro volta a Roma a Villa Grande con Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) e Lorenzo Cesa (Udc).
Lo sconcerto di Lega e Forza Italia
Il centrodestra di governo ha espresso “sconcerto perché il presidente Mario Draghi ha ricevuto il segretario del Pd e non i leader degli altri partiti della maggioranza, dopo che, peraltro, era stata chiesta una verifica politica”. Uno sgarbo politico che di fatto accredita il Pd come interlocutore unico del governo in crisi. Tanto più che subito dopo Draghi è salito al Colle da Sergio Mattarella.
Il Pd: lavoriamo per il Draghi bis
Sul contenuto dell’incontro nulla è trapelato in via ufficiale, con il Nazareno che per primo ha fatto calare il silenzio perché “non è il momento dei boatos”. E’ difficile, però, che il segretario del Pd non abbia ribadito al premier la linea che i dem stanno tenendo sulla crisi: “Noi continuiamo a lavorare da 5 giorni a questa parte con la stessa intenzione, garantire che questo governo possa andare avanti. Lavoriamo per questo e continuiamo anche nelle prossime ore”, come ha detto la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi ad Agorà proprio mentre Letta vedeva Draghi.
L’ironia di Giorgia Meloni
Nel centrodestra il malumore è alle stelle: : il premier non può gestire una crisi così complessa – riferiscono fonti interne – “confrontandosi solo con il campo largo di Pd e 5Stelle, a maggior ragione dopo una crisi causata dallo strappo di Giuseppe Conte e dalle provocazioni del Partito democratico”.
Giorgia Meloni ironizza sulla paura della sinistra di andare a votare e posta lo screenshot del sondaggio del Tg La7 che fa vedere come il FdI se si votasse oggi svetterebbe in testa con il 23,8% dei consensi. E, ancora, così commenta la leader di FdI: “A sentire la stampa sembra che davvero tutta Italia stia supplicando Draghi di rimanere, come se questo governo fosse realmente nel cuore di tutti gli italiani. Però poi sempre la stessa stampa avverte che se si andasse a votare stravincerebbe chi sta all’opposizione di Draghi e del suo governo. Le tipiche dissonanze cognitive della sinistra”.