Speranza tenta il blitz: un’infornata di nomine in extremis al ministero. Ma il blitz gli rimane di traverso
Roberto Speranza non demorde e, a governo in carica per gli affari correnti, lui cerca di tentare un estremo blitz. Avrebbe tutta l’intenzione di nominare in estremis, a fine mandato, un bel gruppo di dirigenti al ministero della Salute. “Questi ultimi sessanta giorni al ministero della Salute si stanno facendo concitati, col signor titolare del dicastero impegnatissimo nella propria campagna elettorale”, scrive Libero oggi in edicola. Il ministro della Salute è impegnatissimo nel voler procedere alla grande ammucchiata di sinistra. E’, infatti, uno dei principali sponsor del ritorno nella coalizione del Movimento 5 Stelle. Cosa c’è di meglio che condire la sua personale campagna elettorale tentando un valzer di nomine per il suo dicastero?
Le manovre di Speranza: un’infornata di nomine al ministero della Salute
Le manovre di Speranza per cercare di nominare a fine mandato un bel gruppo di dirigenti al ministero della Salute non è passato inosservato. Se ne sono accorti i sindacati che, ad eccezione della Cgil, sono sul piede di guerra. I tentativi di Speranza potrebbero terminare in un nulla di fatto. Ma è scandaloso il solo fatto di averlo tentato. I sindacati non hanno digerito, peraltro, il suo comizio per i 697 neoassunti vincitori di concorso per l’amministrazione del ministero. Mentre nel territorio c’è fame di medici e infermieri, Speranza ha trovato le risorse per l’amministrazione. I sindacati lamentano da tempo i rapporti pressoché inesistenti con il dicastero da quando Speranza si è insediato.
Il “movimentismo” di Speranza e lo sbarramento dei sindacati
“Nessun dialogo nemmeno per la riorganizzazione del ministero, con tanto di aumento di poltrone: da 12 a 14 direzioni generali, più il segretario generale (figura già esistente)”. Il progetto è chiaro- leggiamo nella ricostruzione di Francesco Storace-: “spacchettare le nomine in modo di tentare di far decadere più di un dirigente e sostituirlo con qualcuno più gradito a chi comanda”. I sindacati dunque si sono messi di traverso al tentativo “egemonico” di Speranza. E hanno risposto picche all’invito a partecipare all’incontro con i neoassunti di cui sopra. Ma come?, scrivono Cisl e Uil in una nota congiunta : «Sono anni che le organizzazioni sindacali (…) sollecitano un incontro politico, ma il ministro si ricorda solo ora di convocarci (…) è iniziata la campagna elettorale».
Le nomine dell’ultimora potrebbero fallire
Così la situazione rimane in bilico. Il tentativo di Speranza di nominare nomi graditi all’establishment di riferimento si potrebbe scontrare – sindacati a parte- con i tempi biblici della pubblica amministrazione. Con il “rischio” di dover “passare il testimone e quindi di dare la gestione importantissima delle nuove nomine sulla sanità che conta al nuovo governo che verrà”.
“Nominificio destinato ad incidere parecchio”: di cosa si tratta
Una “disgrazia” per Speranza e la sinistra, perché le nomine sono davvero succulente: il riordino prevede che il Ministero della salute, “si articoli in 14 direzioni generali, con la super direzione generale della programmazione sanitaria (con le sue possibilità di gestire i soldi del Pnrr); e responsabile per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza. Che si va ad aggiungere alla direzione generale della programmazione già esistente. E verrà nominato un nuovo direttore generale con competenze importantissime su tutta la sanità che conta (compreso il CTS oggi in bilico)”. Tanta roba, come si dice. Non solo: un “altro direttore potrebbe essere nominato alla Direzione generale per le emergenze sanitarie; e due già di ruolo andranno alla Direzione generale per la salute mentale e le fragilità mai esistita prima e alla Direzione generale salute e ambiente molto modificata rispetto alle direzioni precedenti. Dunque, un nominificio destinato ad incidere parecchio”.