Spot Ue con donne col velo. Meloni: femministe mute, ma quel copricapo è simbolo di sottomissione
Per la campagna social dell’Anno Europeo dei Giovani 2022, l’UE affida ad una donna con hijab il compito di stimolare il dibattito sui valori europei. Giorgia Meloni lo sottolinea con amarezza. “Ma il velo islamico non rappresenta in alcun modo un ‘valore europeo’. In Europa le donne si sono liberate, dopo secoli di battaglie, da simboli di sottomissione come questi e non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare alle nostre conquiste in nome del politicamente corretto caro alla sinistra. Le femministe europee non hanno nulla da dire?”. Così la leader di fdI ha commentato su Fb gli spot di Bruxelles.
A corredo una grafica che riprende appunto la pubblicità dell’Europa che utilizza l’immagine di una ragazza col copricapo islamico. La senatrice leghista Valeria Alessandrini a sua volta stigmatizza la scelta dell’Ue:
“Preoccupa e imbarazza l’ostinazione dell’Europa a voler promuovere simboli di oppressione delle donne. Questa volta riguarda la campagna social dell’Anno europeo dei giovani 2022, a cui Bruxelles ‘affida’ la promozione a una donna con velo islamico. Qui siamo alla deriva del politicamente corretto e non si può tacere. È assurdo anche il silenzio assordante di ‘certe femministe’ di fronte a un evidente atteggiamento lesivo dei diritti delle donne. La Lega continuerà a battersi per la difesa della libertà, della nostra cultura e delle nostre tradizioni”.
“L’Europa mette il velo alle ragazze come fosse la normalità – incalza un’altra esponente leghista, la deputata Anna Rita Tateo – Come la modella scelta da Bruxelles per la nuova pubblicità dell’Anno della gioventù. Ma non è così ed il messaggio che l’Europa sta lanciando è gravissimo perché una donna con hijab non è certo il prototipo della donna libera. Tantissime donne oggi trovano la forza e il coraggio di imporre la propria libertà su chi vuole invece toglierla. Vengono picchiate, segregate e rischiano la vita perché rifiutano di indossare il velo che è da sempre segnale di sottomissione e di persecuzione. Per questo non possiamo tollerare che l’Unione europea cerchi di “normalizzare” un simbolo di oppressione femminile”.
Infine parla di “campagna lesiva nei confronti di tutte le donne” la senatrice leghista Marzia Casolati. “Siamo alla deriva del politicamente corretto, il velo islamico non rappresenta né i nostri giovani né il futuro delle nostre figlie”.