Tornano i No Tav in Val di Susa, più violenti che mai: feriti 14 agenti. FdI: “Chi tace è complice” (video)
E’ di 14 feriti fra le forze dell’ordine il bilancio della manifestazione No Tav in Val di Susa, come riferisce la Questura di Torino. Sono da poco terminate le azioni dei manifestanti contro il cantiere San Didero e le forze di Polizia che lo presidiavano. Gli agenti hanno impedito che gli antagonisti entrassero nel cantiere, con un bilancio di quattordici feriti, tutti con lesioni causate dal lancio di ordigni e oggetti contundenti.
«Eccoli qua di nuovo i felici No Tav capeggiati da Askatasuna. Anche oggi un corteo di oltre 1500 persone partite da Venaus (To) dove era in corso il Festival dell’Alta Felicità, hanno raggiunto il cantiere di San Didero, dove 50 travisati, coperti da scudi, hanno agganciato prima i ganci con funi alla concertina, e poi lanciato pietre e bombe carta alle forze dell’ordine che era a presidio dello stesso cantiere». Lo denuncia in una nota il Sindacato autonomo di polizia.
Agguato dei No Tav al cantiere San Didero
«In tali contesti – prosegue la nota del Sap – cinque colleghi sono rimasti ferito dall’esplosione delle bombe carta. Questi gruppi di violenti, nonostante una indagine nei loro confronti per associazione a delinquere, continuano a fare in Valle di Susa quello che vogliono, andando sempre a colpire le Forze dell’Ordine. Adesso basta.
Chiediamo un intervento risolutivo da parte della Magistratura, e pretendiamo – conclude la nota del Sap – una risposta netta da parte di tutte le Istituzioni».
Montaruli: “In Val Susa l’ennesimo attacco allo Stato”
Sulla vicenda è intervenuta per prima Augusta Montaruli. La parlamentare di Fratelli d’Italia ha immesso in Rete un video denunciato la gravità della situazione e l’inerzia del Viminale guidato da Luciana Lamorgese. “La Val Susa non merita quanto sta avvenendo in queste ore. Un disastro annunciato che vede i responsabili a chi dà la copertura politica. La condanna deve essere unanime. Era prevedibile che avvenisse tutto questo. Vogliamo i responsabili politici di questa vicenda. Con il silenzio – prosegue la deputata di FdI – si è complici e gli organizzatori delle stesse deve essere responsabilizzati affinché non avvengano scontri. Un corteo sfociato in un vero e proprio attacco. Il Viminale deve adottare delle strategie precise. Il silenzio alimenta una escalation di violenza in Val Susa. La zona è martoriata e trasforma l’alta velocità nel pretesto ideologico per sfogare violenza e per l’ennesimo attacco allo Stato. A fronte di un evento così prevedibile vogliamo sapere che cosa ha fatto il ministero dell’Interno. Emarginare i violenti – conclude la Montaruli – deve essere la parola chiave per chi ha a cuore il nostro territorio. Gli agenti sono stati ancora una volta bersaglio, cercando di rappresentare uno Stato che non si può far prendere a schiaffi tutti i giorni».