Tra Mara Carfagna e Carlo Calenda è scoppiato l’amore: quando i due s’insultavano di brutto
“I grandi amori si annunciano in modo preciso. Appena la vedi dici: chi è questa stronza?”. L’aforisma di Ennio Flaiano pare scritto apposta per Carlo Calenda e Mara Carfagna. L’ex ministra berlusconiana sta per entrare in Azione, nel senso del partito dell’ex ministro del governo Renzi. Eppure, tra i due, non correva buon sangue. E non si parla della notte dei tempi.
Qualche estate fa, per la precisione tre, i due furono protagonisti di un duello dialettico che arrivò persino agli insulti personali. Ad accendere la miccia, l’intervento della stessa Carfagna ad Agorà, su Raitre, dove l’allora coordinatrice nazionale di Forza Italia, parlando dell’ipotesi di un nuovo movimento a sinistra guidato dall’ex ministro aveva commentato con sarcasmo: «Il ragazzo mi sembra un po’ confuso».
Calenda con la Carfagna tirò in ballo Cosentino, Berlusconi e Mezzaromma
La risposta del permalosissimo Carletto era giunta con un tweet al curaro. «Non ho il piacere di conoscerLa – aveva scritto Calenda rivolgendosi alla Carfagna – immagino che lei sia una politica capace e resiliente dopo 20 anni di Cosentino e Berlusconi. Le consiglio di occuparsi della sfida importante che l’attende piuttosto che del sottoscritto. Ps ragazzo ci chiami Mezzaroma“. Per la cronaca, Marco Mezzaroma era stato il marito della ministra del Sud, con tanto di separazione finita in pasto ai giornali di gossip.
L’ex berlusconiana disse all’ex renziano: “Sei un cafone”
«Il cattivo gusto e la maleducazione di Calenda si commentano da soli – aveva replicato acidamente Carfagna via Twitter – Oltre ad essere confuso, è un ragazzino viziato e cafone». C’è da aggiungere che Calenda, come gli capita spesso, aveva capito di aver esagerato e aveva scritto alcuni tweet per aggiustare il tiro: «Scusa. Ragazzo ci chiami Toti. Mi sono già scusato per il riferimento personale. Il resto rimane. Non la conosco. Lavoro da quando ho 18 anni, ho 4 figli e non sono suo amico o conoscente. Ragazzo denota mancanza di educazione e una confidenza che non Le ho mai accordato», ha scritto tra l’altro Calenda aggiungendo in un altro tweet: “Se mi fossi permesso di chiamare Ragazza confusa la Vicepresidente della Camera sarebbero piovute decine di critiche di sessismo. Giusto. Ma questo non vuol dire che è permesso o consentito l’inverso».
Tre anni dopo quegli insulti, Mara e Carlo hanno formalizzato le “nozze” politiche, dando ragione a Ennio Flaiano. Un epilogo che meriterebbe un aforisma dello stesso autore. “La situazione politica in Italia è grave ma non è seria”.